#FORUMAutoMotive 2025: inclusione e sicurezza al centro
Non solo tecnologia e sostenibilità: il futuro dell’automotive passa anche da inclusione, educazione e sicurezza. È il messaggio emerso con forza dall’edizione speciale di #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, che ha celebrato il suo decennale con una mattinata di lavori dedicata al tema “Automotive, quale futuro – Reagire con decisione: basta parole!”. Al centro del confronto, la necessità di “abbattere le barriere” e promuovere una cultura della mobilità che metta al primo posto le persone, la formazione e la consapevolezza. Temi che hanno trovato una sintesi nel messaggio di apertura: fermare l’emergenza incidenti stradali, che nel 2024 ha causato oltre 3.000 vittime in Italia.
Mototerapia, quando la passione per le due ruote diventa terapia
L’evento si è aperto con la consegna del premio “Cuore & Motori” a Vanni Oddera, pro rider di freestyle motocross e ideatore della Mototerapia, per aver “portato la moto negli ospedali, aiutando tanti bambini a superare la barriera tra la malattia e la libertà dei sogni”. Il riconoscimento è stato salutato anche dal Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli, che in un videomessaggio ha ricordato il recente riconoscimento normativo della mototerapia. Oddera ha sottolineato come “le acrobazie più belle si possano fare anche con il cuore”, raccontando la sua esperienza accanto ai bambini ricoverati. Accanto a lui, le testimonianze di medici e genitori hanno confermato il valore terapeutico della disciplina. “Crediamo fortemente nella mototerapia – ha spiegato Guido Pellegrini, direttore del Dipartimento Materno Infantile ASST Nord Milano –: è una festa che coinvolge ragazzi e famiglie, una terapia che si integra pienamente con quella medica.”
Sicurezza stradale: il rispetto delle regole come prima cura
Il secondo talk show ha riportato l’attenzione sul tema della sicurezza. A partire dai dati Istat 2024, che segnalano 3.030 vittime in Italia – tra cui 830 motociclisti, 470 pedoni e 185 ciclisti – esperti e operatori del settore hanno discusso come migliorare la convivenza tra i diversi attori della mobilità. “È molto diffusa un’insofferenza per le regole del Codice della Strada, che di fatto tutelano la vita umana”, ha osservato Carlotta Gallo, dirigente della Polizia Stradale Lombardia. “Dobbiamo formare e comunicare meglio, soprattutto con i giovani”. Un appello condiviso da Pietro Meda, vicepresidente vicario di Automobile Club Milano: “Manca oggi una gestione efficace dell’integrazione tra le varie forme di mobilità. Serve più cultura della strada e rispetto delle regole”. Dal mondo delle aziende è arrivata la voce di Toni Purcaro (Dekra Italia): “Gli incidenti accadono perché non vengono rispettate le regole di base. La tecnologia può aiutare, ma la formazione resta decisiva”. Sulla stessa linea Lucia Vecere (ACI), che ha ricordato l’impegno nelle scuole per educare alla micromobilità consapevole: “Insegniamo ai ragazzi a riconoscere e gestire le situazioni di rischio.”
Droga e incidenti: un binomio da spezzare
In chiusura, il dibattito si è concentrato su un tema spesso sottovalutato: il legame tra droga e incidentalità stradale. Secondo Antonio Pignataro, dirigente generale di Polizia di Stato e consulente del Dipartimento per le Politiche Antidroga, “oggi si verificano più di 3.000 morti per incidenti causati dalla droga”. Un fenomeno, ha aggiunto, che “è collegato all’80% dei reati commessi in Italia e anche a molte liti familiari”. Per Pignataro il contrasto deve essere totale, “perché tutte le droghe producono danni, a volte irreparabili, per chi ne fa uso e per le famiglie”. Un impegno che il Governo ha intensificato, con “una prima riduzione del consumo di sostanze stupefacenti negli ultimi mesi”.
Formazione, cultura e responsabilità
Il filo rosso della mattinata, in definitiva, è stato chiaro: non basta innovare la mobilità se non si educa alla responsabilità. Dalla mototerapia alla micromobilità, dalle regole stradali al contrasto delle droghe, #FORUMAutoMotive ha rilanciato il suo ruolo di piattaforma critica e propositiva nel dibattito italiano sul futuro dell’automobile. Un futuro che – come ha sottolineato Pierluigi Bonora – “deve mettere al centro le persone e la sicurezza, non solo la tecnologia”.
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