Il mercato delle auto elettriche crolla del 43%, ma Tavares è ottimista

Quattro associazioni che rappresentano i concessionari europei di Stellantis (AECP, Peugeot; ACCDE, Citroën e DS; ADEFCA, Fiat, Lancia, Abarth, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional ed EURODA, Opel e Vauxhall) hanno inviato una lettera alla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen per chiedere di spostare in avanti – almeno al 2027 – la data fissata per il 2025 per l’entrata in vigore della riduzione dei limiti sulle emissioni di CO2 (che dall’anno prossimo è previsto scendano a 95 g/km).

Gli obiettivi fissati, scrivono i delaer, non sono raggiungibili nelle condizioni attuali dei mercati che hanno visto, a settembre, un crollo del 43,9% delle vendite di veicoli elettrici. «Si assiste a una forte riluttanza da parte dei clienti ad acquistare vetture BEV poiché i prezzi sono ancora estremamente alti e le infrastrutture di ricarica insufficienti. Ciò ci pone in una posizione contraria a quella del produttore che rappresentiamo, che rimane ottimista circa il rispetto di queste severe normative Ue» hanno scritto nella missiva i concessionari Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Lancia, Jeep, Opel e Peugeot.

Il CEO Carlos Tavares invece è ottimista sul rispetto dei regolamenti Ue e si è dichiarato contrario alla proroga. Che è stata richiesta anche dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei, attualmente presieduta dall’italiano Luca de Meo. «Le regole sono note da diversi anni. I miei ragazzi sono pronti per la lotta. Ora, siamo a pochi mesi dall’inizio della gara, e qualcuno dice aspetta, cambia le regole» ha detto Tavares, confermando il disaccordo con la rete europea dei propri dealer. Aggiungendo che «le Case automobilistiche che chiedono il ritardo potrebbero aver paura di perdere denaro perché il margine di profitto sui veicoli elettrici è inferiore a quello che guadagnano dalla vendita di modelli ICE. Inoltre, i veicoli elettrici costano di più da produrre rispetto ai modelli termici.

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