MERCATO – Il clamoroso flop dell’Abarth 600e
Un solo esemplare venduto da gennaio ad oggi, risultato che fa sembrare le 55 immatricolazione della 500e un successo strepitoso. Segnali che le elettriche marchiate con lo Scorpione non funzionano: sarà anche colpa del prezzo?
“L’insuccesso mi ha dato alla testa”, raccontava con il consueto sarcasmo un grande scrittore dall’umorismo raffinato come Ennio Flaiano. E più o meno, forse con qualche sfumatura diversa, la frase sembra calzare a pennello con il destino della Abarth 600e, l’ultima nata nella scuderia marchiata con lo Scorpione, idealmente erede di una storia e una tradizione che avrebbe meritato qualcosa di più, a parte dichiararla la “più potente Abarth di sempre”.
Ma i numeri non mentono, e un solo, unico e misero esemplare venduto e immatricolato in Europa da gennaio ad oggi è la testimonianza implacabile di qualcosa che non ha funzionato, dall’inizio alla fine.
Per il marchio dello Scorpione la spiegazione è un’altra, e sta tutta nei tempi: la produzione sarebbe iniziata soltanto nel dicembre 2024, con la diretta conseguenza di limitare a poche decine gli esemplari consegnati alle concessionarie. Un’aggravante che ha penalizzato ancora di più mercati come quello del Regno Unito, dove Abarth ha ancora un certo appeal ma da capitolato pretendono la guida a destra.
In realtà, senza troppo filosofeggiare, le cose per il marchio fondato nel 1949 dall’ingegnere italo-austriaco Carlo Abarth non vanno per niente bene. Tra il gennaio 2024 e lo stesso mese di quest’anno, le vendite di vetture elettriche griffate con lo Scorpione, secondo i dati “Dataforce”, sono calate dell’83%, e a risentire – prima ancora della debacle della 600e – è stata la 500e, ferma ad uno sconsolante totale di 55 esemplari venduti.
E che il problema siano i modelli elettrici, per chissà quale ancestrale motivo, lo dimostrano i modelli iper-vitaminizzati come 595 e 695, che continuano a fare un po’ meglio, anche se i numeri dello stesso periodo non vanno oltre le 4.900 unità vendute.
Peccato, perché la Abarth 600e non ha nulla da invidiare ad altri modelli, e assicura il solito pepe che ci si aspetta d’ufficio da un marchio nato e cresciuto con la bandiera a scacchi nel Dna: ad un modello base che assicura 240 CV si aggiunge la versione di punta “Scorpionissima”, con motore derivato dall’esperienza vittoriosa in Formula E, che sale a 280 CV e garantisce una velocità autolimitata a 200 km/h, anche se a fronte di 317 km di autonomia montando gomme performanti. Pochini, mentre fuori infuria la battaglia a chi le spara più grosse.
E per finire non aiutano i 43mila euro richiesti, che per la top di gamma diventano 49mila: non esattamente pochi, contando che spendendo addirittura meno ci si può portare a casa modelli di altre case e non meno blasonati. E questo forse è il vero problema, la botta forte dell’insuccesso che dà alla testa, come diceva Flaiano.
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