Mitsubishi ammette manipolazioni su test di consumo
Questa volta tocca ad una casa giapponese trovarsi al centro di una bufera mondiale, dopo che il suo Presidente Tetsuro Aikawa si è scusato pubblicamente, con tanto di contrito inchino solenne, durante un’improvvisata conferenza stampa a Tokyo dove ha ammesso che la Mitsubishi Motors ha falsificato alcuni test sui consumi di carburante per far sembrare i livelli delle emissioni più bassi del reale.
Immediata la reazione in Borsa: il titolo ha chiuso in calo di oltre il 15%, la più alta perdita in un solo giorno in quasi 12 anni.
L’Azienda ha specificato che la manipolazione dei test si riferisce a 625.000 veicoli in produzione dal 2013, compresi la eK mini-wagon e 468.000 auto simili prodotte per Nissan Motor .
E’ subito stata bloccata la produzione e la vendita di questo tipo di auto e nominata una commissione indipendente per indagare sulla questione.
Intanto M.M Automobili Italia Spa, importatore unico per il mercato italiano dei prodotti Mitsubishi Motors, appartenente al Gruppo Koelliker, si è affrettata a chiarire in un comunicato che:
“Nell’ambito della produzione delle Mini-car destinate al mercato giapponese, sono state riscontrate rilevazioni improprie durante i test sui consumi di carburante. La notizia diffusa riguarda solo modelli non commercializzati nel nostro Paese”
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