MOBILITA’ – Una vita nel traffico

Diffusi i dati del “TomTom Traffic Index 2024”, rapporto annuale sulla situazione di 500 città di 62 Paesi diversi. A svettare sono le città asiatiche, ma l’Italia fa la propria parte

Per percorrere 10 km, a Roma bisogna mettere in conto 30 minuti di tempo, che a Torino e Firenze diventano 28 e a Milano scendono 27. Significa, nel caso della capitale, 20 km/h circa, per avere un’idea ancora più precisa di cosa significhi oggi viaggiare in auto nelle grandi città.

E non siamo neanche i peggiori, visto che la palma spetta a sorpresa a Barranquilla, quarta città colombiana per popolazione, dove la velocità media per coprire i fatidici 10 km scende a 16,6 km/h, toccando 36 minuti e 6 secondi di tempo necessario. Detto ancora in un altro modo, perfino più efficace: in un anno, gli automobilisti di Barranquilla hanno immolato 130 ore chiusi nell’abitacolo della propria auto. Cinque giorni e mezzo di vita, facciamo così.

Sono alcuni dei risultati racchiusi nel “TomTom Traffic Index 2024”, rapporto annuale nato per fornire una panoramica del traffico in tutto il mondo, un’analisi approfondita che riporta i dati di 500 città di 62 Paesi in 6 continenti. Lo scopo non è dare un senso ai travasi di bile degli automobilisti, ma piuttosto “fornire informazioni che possono aiutare gli urbanisti e i responsabili politici ad affrontare scelte legate al traffico e prendere decisioni informate per un domani migliore”.

Per l’edizione 2024, è stato rivisto il metodo per definire i centri urbani e le aree metropolitane, tentando di riflettere le condizioni del traffico effettive e consentire confronti standardizzati tra le città: TomTom mappa tutti i flussi di traffico su un sistema di griglia esagonale per identificare le aree interconnesse all’interno della città, e il “centro città” è definito come il gruppo di esagoni più densi che rappresentano il 20% di tutti i viaggi, mentre “l’area metropolitana” comprende tutti gli esagoni che rappresentano l’80% di tutti i viaggi all’interno della città.

“Nel 2024, 379 città su 500 (76%) hanno visto diminuire la loro velocità media complessiva rispetto all’anno precedente, ma le velocità medie in condizioni ottimali sono rimaste stabili mostrando lievi miglioramenti nella maggior parte delle città, dettaglio che porta a pensare che il deterioramento delle velocità medie è principalmente guidato da fattori dinamici che influenzano i livelli di congestione piuttosto che i cambiamenti nelle infrastrutture stradali”.

Sul podio della lentezza, oltre a Barranquilla, svetta al secondo posto Kolkata (33 m, 21 s per 10 km), al terzo Bengaluru (32 m 59 s) e al quarto Pune, (32 m, 13 s) tre metropoli indiane che è meglio evitare nell’ora di punta. Quinto posto a sorpresa per Londra (32 m 8 s).

Al contrario, la palma della tranquillità spetta a Thousand Oaks, contea di Ventura, California, la città meno congestionata tra le 500 monitorate, con un tempo medio per percorrere 10 km pari a 8 minuti e 36 secondi per percorrere ad una velocità media di quasi 70 km/h, o 43 miglia orarie.

In Italia, se Roma piange di lentezza a sorridere è Brescia, città in cui bastano 12 minuti e 45 secondi per affrontare 10 km a 47,1 km/h. Palermo, con 21 minuti e 33 secondi, è settima nella classifica italiana, ma dai tempi di Johnny Stecchino è risaputo che da quelle parti il problema è il traffico.

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