Al monopattino in autostrada solo 41 euro di multa?
In tanti lo hanno visto sfrecciare tra Rimini Nord e Cesena alla guida del suo monopattino, così sono partite le chiamate alla Polizia che si è attivata, poi ha mandato una vettura che ha fermato l’idiota ventenne e lo ha portato in caserma a Forlì.
Due sono allora i temi che indignano. Il primo è troppo facile: ci vuole soltanto uno svalvolato per immettersi (senza pagare il pedaggio, va da sé) in autostrada con un monopattino e poi scusarsi con gli agenti con questa motivazione: «Non sapevo che fosse proibito. Devo andare a Cesena per un colloquio di lavoro e non volevo fare tardi…» Un cretino, si può sintetizzare, solo che i deficienti si moltiplicano e ogni giorno ne salta fuori uno diverso, e per chi non lo avesse visto gira su Twitter anche questo video che fa rizzare i capelli e che va guardato fino in fondo:
https://blog.quattroruote.it/wp-content/uploads/2020/09/Non-so-cosa-dire1.mp4
Ma il secondo tema fa arrabbiare ancora di più perché riguarda la sanzione comminata al deficiente: 41 Euro che urtano considerando il pericolo corso e fatto correre agli altri, e soprattutto perché per fermarlo è dovuta partire una Pantera della Polizia con quali costi in termini di personale, di tempo e spreco di carburante è facile immaginare.
Ecco il problema: la tutela buonista verso alcuni utenti della strada cozza vergognosamente contro l’accanimento verso gli altri utenti, quelli a quattro ruote in particolare. Per esempio se un automobilista parcheggia con due ruote sul marciapiede la sanzione è di 84 Euro, la stessa riservata a chi invade anche parzialmente una pista ciclabile. Vi pare equo il confronto? No, non lo è, perché ben diversa è la gravità del comportamento. Eppure si lesinano gli incentivi per cambiare il vetusto parco auto a favore di mezzi nuovi più sicuri e molto meno inquinanti, ma si danno incentivi sproporzionati per chi si porta a casa un monopattino da usare bellamente senza alcun rispetto delle regole in città (semafori rossi ignorati, senso di marcia non rispettato, uso sui marciapiedi o sotto i portici quando piove, sorpassi non importa dove e non importa come) e un uso anche sulle provinciali, sulle statali e come si è visto adesso persino sulle autostrade. Pensate a un’automobilista se mai avesse investito quel cretino… E per un gesto così insano la contravvenzione è pari al divieto di sosta più comune. Ma chi promulga le leggi ci è o ci fa? (blog.quattroruote.it)
Purtroppo la targa non serve tanto ad identificare quanto a tassare l’utente, prova ne sia la violazione sistematica ed impunita dell’occupazione dei passi carrabili o dei semplici portoni d’ingresso nei centri storicità parlo per esperienza personale. Quando si chiede la rimozione ai vigili la risposta è che non ci sono i mezzi o non c’è lo spazio. Si rimuovono solo i mezzi dove è più comodo. Le multe a bici e motorini si possono dare, e salate, anche senza le targhe, basta più polizia su strada.
Caro Carlo e carissimi colleghi, vi ricordate cosa avvenne nei primi anni settanta quando si prospettò la possibilità di imporre la targa ai ciclomotori? Cì fu una vera e propria sollevazione popolare, sindacati in testa, perché in un momento in cui il settore stava cercando di uscire da una profonda crisi di identità significava mettere a rischio un intero settore produttivo e migliaia di posti di lavoro. Io me ne ricordo bene perché fui io, che allora collaboravo con l’agenzia Euroteam, che era consulente di Piaggio, ad occuparmi di valutare, predisporre e coordinare i vari aspetti informativi sull’argomento, a sostegno degli dell’indispensabile rinvio di un provvedimeto che, preso affrettatamente, avrebbe causato solo danni senza alcun beneficio per gli utenti, per i produttori e pe i lavoratori. E il provvedimento, anche con la scesa in campo di tutta la stampa, specialzizata e no, venne rniviato sine dei (ripropsoto e realizzato dopo quasi vent’anni e più). Tutto questo per dire che se allora sono stato tra quell che hanno combattuto contro la famigerata targa ai ciclomotore, oggi sono invece qui a dire e a sostenere che la targatura deve assolutaemente essere prevista per tutti i veicoli a motori, con qualsiasi forma, “sostanza” e propulsione, che circolino su strada o su percorsi loro riservato o nelle ZTL.
Questo sopratutto per quanto riguarda i monopattini e le biciclette eltririche con la cosidetta pedalata assistita e che in realtà sono veri e propri ciclomotori con non trascurabilii caratteristiche velocistiche. Che ne dite di una bella propsta di legge di iniziativa popolare??