Quando la Fiat costruiva anche i tombini

Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino) non costruiva solo auto. Nel menù figuravano anche aerei, ferrovie, elicotteri, elettrodomestici, motori marini, escavatori, trattori, macchine agricole

…ed anche i tombini che risalgono al 1930: come quello che si può notare ancora oggi in via Broletto a Milano o quello di via Roma a Palermo.

Sono un’opera idraulica, si legge su Wikipedia, con lo scopo di permettere ad un corso d’acqua di attraversare una strada o una città oppure di consentire alla fognatura nera di attraversare un corso d’acqua in cui questa non può scaricare.

Il termine deriva da tomba. Viene chiamato tombino il coperchio che chiude i pozzetti disposti lungo le strade, il cui nome tecnico è chiusino.

In ambito ferroviario va evidenziato l’assetto variabile “Pendolino” sviluppato da Fiat Ferroviaria (ceduta nel 2000 alla francese Alstom) e venduto in mezza Europa ed ancora la Littorina, prima automotrice realizzata nel mondo. Fiat Ferroviaria ha costruito anche il treno ad alta velocità ETR 450, noto come Pendolino.

Nello stabilimento di Mirafiori furono prodotti i primi autocarri 621 e 634. Nel ’32 fu la volta del trattore 700C e due anni dopo del 40 Boghetto, con un motore che poteva funzionare con diversi tipi di carburante, nafta, petrolio, benzina, metano o alcool.

Con l’entrata in guerra, la Fiat convertì la sua produzione per fini bellici: oltre ai camion anche mezzi corazzati, aeroplani e motori marini. Nel 1940 fu realizzato l’autotreno ATR 016 con motore diesel, autotreno che stabilì il record mondiale di velocità (160kmh) nella categoria.

Poi fu la volta del trattore 700D a ruote e nel ’44, il modello 50 a cingoli. Nel 1951 entrava in servizio il transatlantico Giulio Cesare con motore Fiat e veniva realizzato il primo velivolo militare italiano a reazione il G80.

Nel ’56 il caccia tattico G91 vinceva il concorso Nato e l’anno dopo venne alla luce l’elicottero 7002. Senza dimenticare il primo volo del Tornado, aereo da caccia coprodotto da Fiat Aviazione.

Ed ancora la pubblicità con il cachet Fiat “contro il mal di testa e che non fa male al cuore”, il cioccolatino Fiat prodotto da Majani. Quando la Nuova Cinquecento vide la luce nel 1957, il presidente della Ignis, Giovanni Borghi la prese a riferimento per stabilire il prezzo dei modelli di frigorifero: pesò una Cinquecento e un frigorifero: dato il prezzo della vettura, con una proporzione, fissò quello dell’elettrodomestico. Elettrodomestici bianchi su licenza dell’americana Westinghouse.

Oltre a Fiat c’era anche Alfa Romeo che produceva sin dagli Anni ’40 nella fabbrica del Portello elettrodomestici come frigoriferi da 175 litri, poi seguirono quelli da 120, 135, 165, 210 e 255 litri, lavatrici, lavabiancheria, ma anche cucine dotate di forno con vano per una pentola di grandi dimensioni ed una serie di piastre. La pubblicità offriva anche la possibilità di pagare tutto a rate con 24 mensilità di 4650 lire. L’acquisto di un elettrodomestico dava la possibilità di poter vincere una 500 C, un frigorifero o una lavabiancheria automatica.

 

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