SICUREZZA – Arrivano i Tutor 3.0 (a cui non sfugge nulla)

Molto più sofisticati della generazione precedente, oltre alla velocità media rilevano i sorpassi dei mezzi pesanti, gli eventuali veicoli contromano e molto altro

È tutto colpa degli svizzeri se il mondo ha scoperto i “Tutor”. Nato per monitorare il traffico all’interno delle loro gallerie, l’infallibile sistema di controllo della velocità basato su telecamere ha fatto la sua comparsa in Italia nel 2005 e, ironia a parte, è bastato per far calare il tasso di incidentalità e quello di mortalità, con risultati così rosei da decidere di sposare a piene mani la tecnologia, che nel 2014 era ormai presente sul 40% delle autostrade italiane.

Negli anni, un paio di sentenze legate al brevetto ne hanno bloccato l’ulteriore sviluppo, ma nel frattempo la tecnologia è cambiata e con lei il codice della strada, che nella versione più recente riabilita i Tutor, giunti all’aggiornamento 3.0.

Tecnicamente si tratta di un autovelox, anche se non ha nulla a che fare con quelli sistemati lungo i corsi cittadini, pensati unicamente per rilevare la velocità istantanea delle vetture in transito. Il Tutor, al contrario, utilizza una scansione laser per rilevare la velocità media con cui un’auto ha percorso un tratto di autostrada, ma è in grado anche di controllare i sorpassi dei mezzi pesanti, verificare la massa dei veicoli, individuare i veicoli contromano, rilevare le irregolarità nei tachigrafi e controllare l’elusione del pedaggio.

L’installazione è stata decisa nel giugno dello scorso anno da un decreto del Ministero dei Trasporti e l’ultima evoluzione del sistema ottimizza la trasmissione di dati e una maggiore efficienza nel rilevamento della velocità media attraverso un sensore nel portale d’ingresso che individua la categoria del veicolo e attiva le telecamere fissandolo con una fotografia che registra data e ora di passaggio. Il sensore del portale successivo esegue le stesse operazioni e tutto passa in automatico ad un sistema centrale che compara i dati registrati dalle telecamere dei due portali precedenti, calcolando i tempi di percorrenza di ciascun veicolo. Per quanti superano i tempi di percorrenza consentiti, il sistema si collega alle banche dati della Motorizzazione e degli autonoleggi per risalire all’intestatario e al conducente. Le violazioni vengono poi accertate dalla polizia stradale e il sistema provvede a compilare e stampare il verbale, inoltrando i dati per la notifica al trasgressore.

Secondo l’Aspi, “sulla base degli eccellenti risultati ottenuti in termini di sicurezza stradale, le Associazioni dei consumatori hanno giudicato il Tutor un sistema molto più democratico ed equo dell’autovelox perché capace di punire i comportamenti sistematicamente pericolosi, incidendo e modificando le abitudini sbagliate perpetrate da chi guida”.

Per chi si chiede se esiste un modo per evitare le multe la risposta è sì: è sufficiente non superare i limiti di velocità. In caso contrario non c’è scampo, e trasgredire significa la certezza di una multa che superando i 60 km/h significa sborsare da 847 a 3.389 euro più la sospensione della patente da 6 a 12 mesi.

I TUTOR 3.0 ATTIVI

– A1 Milano-Napoli (7 impianti)

4 tra Chiusi e Monte San Savino (entrambe le direzioni)

1 tra Castelnuovo di Porto e Settebagni direzione Roma

1 tra l’area di servizio Tevere e Fabro direzione Firenze

– A27 Mestre-Belluno (5 impianti)

tra il bivio con la A4 Milano-Brescia e lo svincolo con la Pedemontana;

– A9 Lainate-Como-Chiasso (5 impianti)

tra Saronno e Lomazzo Nord, sia in direzione Chiasso che in direzione Lainate;

– A14 Bologna-Taranto (4 impianti)

tra Pesaro e Rimini Sud (entrambe le direzioni);

– A11 Firenze-Pisa Nord (5 impianti)

tra Montecatini e Prato Est (entrambe le direzioni).

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