Se anche la Lotus va in mano ai cinesi

Il Gruppo cinese Zhejiang Geely Holding ha annunciato la decisione di rilevare dalla Proton il 51% del celebre brand britannico di auto sportive Lotus.

Due secche righe di comunicato stampa hanno ufficializzato il passaggio della leggendaria marca britannica a far compagnia alla Volvo in terra di Cina e per quelli come me, che sono nati con il marchio Lotus molto vicino al cuore, è un colpo un po’ duro da digerire dal punto di vista sentimentale, anche se dal 1996 non era più il caso di parlare di marca britannica perché era diventata proprietà dei malesi della Proton.

Dunque, assorbito il colpo e accettata l’idea che ormai i cinesi si comprano tutto (in Italia nel giro di pochi anni si sono portati via tra gli altri Pirelli, il Gruppo Ferretti che produce yacht di lusso, la De Tomaso Automobili Spa, l’azienda alimentare Fiorucci, la moda di Miss Sixty la moda da uomo firmata Cerruti, i prodotti in pelle di Desmo, le motociclette Benelli, l’abbigliamento Sergio Tacchini oltre a decine di altre piccole e medie imprese) bisogna sperare che la Lotus abbia un futuro roseo come sta accadendo con la Volvo, sicuramente rinata dopo le sofferenze patite quando era in mano alla Ford.

D’altronde peggio di oggi non potrà andare, almeno leggendo i commenti dei più importanti analisti internazionali: tutti concordi sul fatto che la Lotus Cars gode di un grande prestigio in tutto il mondo, ma che non è mai stata capace di tradurre una così prestigiosa fama in denaro contante.

Attualmente la gamma conta su quattro linee di modelli (Elise, Evora, Exige ed Eleven), inoltre l’anno scorso l’azienda aveva annunciato la produzione di una SUV rivale della Porsche Cayenne per l’inizio nel 2019. Un progetto cui era stato dato poco credito perché sono ormai troppi anni che i proclami si sovrappongono ai proclami senza che mai niente venga alla luce.

Che cosa succederà adesso? Nessuno può ovviamente sbilanciarsi, però già sono partiti i primi mormorii, tra cui la possibilità che i motori attuali vengano sostituiti da propulsori Volvo e che in fretta verrà sviluppata una vettura molto meno sportiva e più confortevole per paesi emergenti come la Cina stessa e anche l’India.
Ma è presto per le speculazioni, ci vorrà un po’ di tempo. Intanto piangiamo qualche lacrima intrisa di nostalgia: che ci piaccia o no, nel mondo dell’auto non ci sono più le stagioni di una volta. (da quattroruote/blog.it)

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