Quando cambiare batteria costerà meno di riparare un motore?

Secondo un recente studio, nel giro di pochi anni sostituire la batteria di un’auto elettrica potrebbe costare meno della riparazione di un motore a combustione interna. Una notizia che farà discutere e che potrebbe far tremare chi ha nostalgia del rombo dei motori tradizionali.
A dirlo è Recurrent, una startup statunitense che si è basata su dati dettagliati e proiezioni di mercato e su una serie di analisi, tra cui uno studio di Goldman Sachs: ebbene secondo le analisi entro il 2030 il costo per la sostituzione di un intero pacco batterie sarà inferiore rispetto a quello necessario per riparare un motore endotermico. Questo cambiamento epocale sarebbe dovuto principalmente alla drastica riduzione dei costi delle batterie per veicoli elettrici.

Inoltre, Recurrent prevede che entro il 2026 il costo delle batterie scenderà a 80 dollari per kWh, circa la metà del costo attuale. Non male, vero? E se pensate che sia tutto qui, RMI (uno dei leader del settore) fissa i costi delle batterie al 2030 tra 32 e 54 dollari per kWh. Siamo di fronte a una rivoluzione economica oltre che tecnologica.

La startup Recurrent fornisce strumenti e report che aiutano consumatori, rivenditori e produttori a comprendere meglio lo stato di salute delle batterie e a stimare la loro durata, utilizzando dati reali raccolti da migliaia di veicoli per generare report dettagliati. Questo approccio permette all’azienda di identificare trend e previsioni di mercato, come la riduzione dei costi e i miglioramenti tecnologici.

Goldman Sachs è invece una delle più grandi banche di investimento al mondo, con sede negli Stati Uniti. Fondata nel 1869, offre servizi di consulenza finanziaria, gestione degli investimenti e ricerca economica e industriale. Attraverso i suoi dipartimenti di ricerca, analizza il mercato delle materie prime e delle tecnologie emergenti, tra cui quelle legate ai veicoli elettrici. La banca produce regolarmente report economici e industriali che influenzano investitori, aziende e governi. Uno di questi studi prevede un calo significativo dei costi delle batterie, grazie a progressi tecnologici e a una maggiore efficienza nelle catene di approvvigionamento. Questo tipo di analisi è fondamentale per comprendere l’evoluzione del mercato delle auto elettriche e per indirizzare le scelte di investimento e sviluppo.

Recurrent e Goldman Sachs, pur operando in ambiti diversi, sono concordi sul tema delle batterie per auto elettriche. Recurrent fornisce dati empirici basati sull’uso reale delle batterie, Goldman Sachs offre una prospettiva macroeconomica e finanziaria sul mercato. Insieme, le loro analisi contribuiscono a creare una visione completa in quanto Recurrent aiuta a comprendere come le batterie funzionano oggi e come evolveranno, Goldman Sachs mette in evidenza i driver economici e industriali che rendono possibile la riduzione dei costi delle batterie.

Questa combinazione di dati tecnici e analisi di mercato offre una base solida per le previsioni sul futuro delle auto elettriche e il loro impatto sul settore automobilistico.

Facciamo qualche calcolo per capire meglio. Poniamo il costo medio a 50 dollari per kWh nel 2030. Questo significherebbe che sostituire un pacco batterie da 100 kWh costerebbe circa 5 mila dollari, mentre uno da 75 kWh ne richiederebbe solo 3.375. Per intenderci, secondo Recurrent siamo vicini ai costi attuali di una sostituzione di un motore a combustione interna. Insomma, il vecchio mantra “le batterie costano troppo” potrebbe presto diventare un ricordo del passato.

Ma come si arriva a questi prezzi così competitivi? Goldman Sachs sottolinea che la riduzione dei costi delle materie prime è un fattore chiave. Il prezzo di materiali come litio, nichel e cobalto stanno calando grazie a nuove tecnologie di estrazione e a una maggiore disponibilità. Inoltre, le innovazioni nei processi di produzione stanno riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza. E secondo Recurrent il trend è più promettente di quanto stimato da Goldman Sachs: il futuro delle batterie potrebbe essere ancora più economico del previsto.

Non tutti però sono convinti di queste previsioni e chi ha a cuore la sopravvivenza dei motori termici potrebbe essere d’accordo sul calo dei costi delle batterie, ma esistono altri problemi, come le infrastrutture di ricarica e l’autonomia. Insomma, il dibattito è aperto.

La domanda da un milione di dollari è: basterà questa riduzione dei costi per convincere gli scettici a passare all’elettrico? Secondo gli esperti, la risposta è un “forse” carico di ottimismo. La riduzione dei costi è fondamentale, ma non è l’unico fattore, dicono gli esperti, bisognerebbe lavorare su infrastrutture, autonomia e percezione del pubblico.

In definitiva, lo studio di Recurrent apre nuovi scenari per la mobilità sostenibile. Se i costi delle batterie scenderanno come previsto, uno dei principali ostacoli all’adozione di massa delle auto elettriche sarà eliminato. E mentre i nostalgici del motore a scoppio continueranno a difendere il passato, il futuro sembra sempre più pulito e silenzioso, in una parola: elettrico.

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