TENDENZE – Lo smartphone e l’auto (troppo) connessa
Dai primi cellulari alla connessione totale di oggi integrati con AI e comandi vocali, ma molte delle moderne tecnologie “sicure” si stanno paradossalmente rivelando fonte di pericolose distrazioni alla guida
Sono passati 18 anni da quell’ormai leggendario 9 gennaio 2007 quando Steve Jobs, con il suo inconfondibile dolcevita nero, salì su un palco e cambiò per sempre il mondo della tecnologia lanciando il primo iPhone. Non si trattava solo di un telefono. Era un rivoluzionario touchscreen, un mix esplosivo tra i cellulari dell’epoca e un iPod, capace di riprodurre musica, supportare videogiochi complessi e molto altro.
Quel dispositivo ridisegnò il concetto stesso di smartphone, mandando in pensione i vecchi mattoni Nokia e dando il colpo di grazia ai colossi dell’epoca come Ericsson e Motorola. Da allora il cellulare ha cambiato le nostre vite e siccome trascorriamo una buona parte del nostro tempo in auto, anche la tecnologia per l’uso di questi “oggetti” a bordo vettura ha subito un’evoluzione significativa, passando da dispositivi rudimentali e non integrati a sofisticati sistemi connessi, migliorando la sicurezza e la praticità della guida.
Da chiacchiere acrobatiche a tecnologiche
All’inizio degli anni 2000, l’uso del cellulare in auto era prevalentemente manuale, con evidenti rischi per la sicurezza. Tuttavia, alcune innovazioni hanno iniziato a migliorare la situazione. Primi tra tutti i vivavoce portatili, piccoli dispositivi che permettevano di comunicare senza tenere il telefono in mano. Si è poi passati agli auricolari con filo, che fornivano una soluzione legale ma a volte scomoda per le chiamate in auto. Verso la fine del decennio molte auto hanno iniziato a essere dotate di connessione Bluetooth, consentendo di effettuare chiamate senza mani tramite l’impianto audio del veicolo.
Ehi Siri, chiama la mamma!
Nel decennio successivo, il progresso tecnologico ha portato a una maggiore integrazione tra auto e smartphone. Sono comparsi i primi sistemi di infotainment avanzati, con schermi touchscreen nei cruscotti che permettevano un’interazione più intuitiva con il cellulare. Tra il 2024 e il 2015 sono arrivati Apple CarPlay e Android Auto, le piattaforme che hanno rivoluzionato il rapporto tra auto e smartphone, permettendo di utilizzare in sicurezza mappe, messaggi, chiamate e musica con comandi vocali e controlli sul volante. Dapprima con collegamento via cavo, sono poi diventati a loro volta Bluetooth. L’arrivo e l’integrazione degli assistenti vocali – come Siri, Google Assistant e Alexa – ha poi ridotto ulteriormente la necessità di interazioni fisiche, migliorando la sicurezza. Verso la fine del decennio, infine, alcuni mdelli di auto hanno iniziato a offrire connettività internet e Wi-Fi per aggiornamenti software e navigazione avanzata.
Connettività totale e guida assistita
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha portato a un livello di connettività senza precedenti. Con il 5G e l’OTA (Over-the-Air) le auto di ultima generazione sono connesse a internet per aggiornamenti software e nuove funzionalità in tempo reale. L’integrazione AI e la predizione delle abitudini di guida aiuta a personalizzare l’esperienza di guida e a migliorare la sicurezza. Inoltre, alcune auto di alta gamma mettono a disposizione comandi basati su gesti senza contatto fisico mentre i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) riducono ancora di più il bisogno di interazione diretta con il cellulare durante la guida.
Attenzione alla tecnologia distratta
Tutto perfetto, un’evoluzione tecnologica da lasciarci a bocca aperta! Ma non è proprio così, perché nonostante i progressi tecnologici alcune soluzioni – come il vivavoce e i touchscreen – si stanno rivelando fonte di distrazione. Studi recenti dimostrano che anche le chiamate in vivavoce possono distrarre il conducente, poiché richiedono un impegno mentale che riduce la capacità di reazione. Inoltre, l’uso di display touch senza feedback tattile costringe il conducente a distogliere lo sguardo dalla strada, aumentando il rischio di incidenti. I comandi vocali, se non comprendono immediatamente i desideri del guidatore, possono generare frustrazione e ulteriore distrazione per chi è al volante.
L’uso del cellulare in auto ha fatto passi da gigante: da strumento ingombrante e pericoloso a compagno di viaggio perfettamente integrato nei veicoli moderni. Oggi, però, la tecnologia che prometteva sicurezza – tra vivavoce e touch screen – si sta rivelando un’arma a doppio taglio. La distrazione al volante è un problema crescente e le soluzioni attuali, anziché eliminarlo, spesso lo amplificano. Il futuro? Sarà delle interfacce che sapranno ridurre al minimo l’interferenza con la guida, rendendo l’esperienza più ergonomica e sicura. Perché, paradossalmente, il vero progresso potrebbe essere tornare a concentrarsi sulla strada.
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