SCENARIO – Trump 2.0, ovvero il ritorno del re anti-ambiente
La seconda amministrazione del tycoon sta accelerando la deregolamentazione ambientale, ostacolando la transizione ecologica con politiche che favoriscono i combustibili fossili a scapito delle energie pulite e che avranno gravi conseguenze globali
Spesso il sequel di un film è meno esplosivo dell’originale, ma questa tesi non è certamente valida per la seconda amministrazione Trump. Sono davvero numerosi gli argomenti che si potrebbero tirare in ballo per dimostrare questo assunto, ma ci basta analizzarne uno: questa volta il presidente non si limita a negare la transizione ecologica, la sta letteralmente mandando fuori strada, accelerando a tutto gas nella direzione opposta. Auto elettriche? Ostacolate con nuove barriere, salvo annunciare che, per salvare l’amico Musk, lui comprerà una Tesla dopo che un paio d’anni fa aveva affermato che avrebbero potuto bruciare all’inferno. Norme sulle emissioni? Smontate pezzo per pezzo. Energia pulita? Sorpassata da sussidi record ai combustibili fossili. Dazi? Si potrebbe parafrasare Elio e le storie tese e cantare: “Dazi sì, dazi no, il paese dei cachi…”.
Incentivi elettrici a rischio
Dagli ingegneri ai produttori di veicoli, il verdetto è unanime: Trump 2.0 è più estremo, più veloce e più determinato a riportare l’industria automobilistica a un’era in cui l’unico verde che contava era quello dei dollari delle lobby petrolifere. La cancellazione degli incentivi per i veicoli elettrici, l’indebolimento delle normative sulle emissioni e il via libera senza freni ai grossi veicoli super inquinanti fanno parte di un’agenda che sembra scritta direttamente dalle case produttrici di motori a combustione interna.
Queste decisioni avranno ovviamente conseguenze anche gravi, non soltanto negli Stati Uniti ma in tutto il resto del mondo, Europa compresa. Avranno ripercussioni per chi ha appena investito in un’auto elettrica e vede svanire gli incentivi. Per le aziende che avevano pianificato un futuro a basse emissioni e ora si trovano senza certezze. E anche per le città soffocate dallo smog, dove l’aria diventa ogni giorno più irrespirabile.
Un’eredità inquinata
L’inquinamento che Trump sta sdoganando oggi verrà respirato dai nostri nipoti, su un pianeta sempre più ostile.
Davanti a questa e altre simili inversioni a U sul futuro più pulito dell’automobile e del pianeta, Autologia non resterà a guardare. Il nostro impegno sarà quello di analizzare, smontare e raccontare queste scelte, dando voce a chi crede ancora in un’industria responsabile e in un progresso che non significhi tornare indietro. Ma la verità, per quanto documentata, ha un problema: viaggia più lentamente delle fake news e delle lobby che le alimentano.
Sappiamo bene che denunciare questa deriva non basterà a fermarla. E forse, prima che il vento cambi di nuovo direzione, il danno sarà già irreparabile. Ma qualcuno dovrà pur ricordare che c’era un’altra strada possibile.
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