Alla Milano Design Week 2025 il futuro delle città incontra il design
Durante la manifestazione milanese, Renault ha inaugurato il primo RNLT italiano, uno spazio innovativo che unisce tecnologia, mobilità e design per discutere il futuro delle città intelligenti. L’importanza di creare città efficienti, vivibili e inclusive
Durante la Milano Design Week 2025, tra installazioni artistiche e anteprime di design, Renault ha scelto di parlare del futuro delle nostre città. E lo ha fatto aprendo nel cuore di Brera – in Corso Garibaldi – il primo RNLT italiano, uno spazio innovativo che è molto più di un semplice showroom.
Il nuovo concept firmato Renault è pensato come un punto di contatto diretto con la città: un luogo dove convivono servizi di mobilità, esperienze digitali, una boutique del brand e funzioni avanzate come test drive, consegne, manutenzione e persino car jockeying. Ma soprattutto, RNLT si propone come un hub urbano dove discutere il cambiamento in corso: quello delle città che diventano sempre più intelligenti.
Proprio in questo spazio, l’11 aprile, si è tenuto un Domus Talk dedicato al tema “Quale smart city ci attende?”, organizzato in collaborazione con la rivista Domus. A moderare l’incontro il direttore Walter Mariotti, insieme a tre ospiti d’eccezione: gli architetti Floriana Marotta (Mab Arquitecture) e Claudio Saverino (Vudafieri Saverino Partners) e Vittorio D’Arienzo, Product Global Leader di Ampere (Renault Group).
Il confronto si è concentrato su come la tecnologia – dall’intelligenza artificiale alla mobilità elettrica – stia trasformando la progettazione urbana. Gli esperti hanno messo in evidenza l’importanza di immaginare città non solo più efficienti, ma anche più vivibili, inclusive e in grado di conservare la propria identità sociale e culturale.
Tra i temi affrontati, il ruolo dell’auto elettrica nelle smart city. “Il nostro obiettivo – ha spiegato D’Arienzo – è che l’auto non sia più un elemento d’ingombro, ma parte di un ecosistema urbano intelligente. Tecnologie come il V2G (Vehicle-to-Grid) e il V2X ci permettono già oggi di integrare l’auto nel sistema energetico cittadino, trasformandola in un nodo attivo, capace di comunicare con l’ambiente circostante e contribuire alla qualità della vita”.
Anche l’intelligenza artificiale può diventare uno strumento a servizio della collettività, per esempio nella gestione del traffico o nella cura degli spazi verdi, ma va usata con consapevolezza, evitando derive che rischiano di spersonalizzare l’ambiente urbano.
Il RNLT di Milano si propone così come un laboratorio a cielo aperto: un luogo dove tecnologia, mobilità e design si incontrano in modo diretto con il tessuto urbano. “Solo in uno spazio come questo – hanno sottolineato i relatori – è possibile riflettere davvero su come sta cambiando la città, perché qui la città è parte attiva della conversazione”.
E nel mondo? Le smart city sono un tema globale e infatti quella milanese non è un’iniziativa isolata. A livello internazionale sempre più aziende e istituzioni stanno esplorando nuovi modelli di città. In Giappone, Toyota sta costruendo Woven City, un’intera smart city ai piedi del Monte Fuji. A Parigi, Mobilize (anch’esso parte del Gruppo Renault) sta riconvertendo parcheggi urbani in hub energetici per la ricarica. E a Seoul, la città sperimentale di Songdo è uno dei primi esempi concreti di urbanizzazione “intelligente”, anche se non priva di criticità.
L’obiettivo comune è costruire città capaci di integrare tecnologia e qualità della vita, evitando che l’innovazione cancelli il volto umano dei luoghi in cui viviamo.
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