Quando le stalle diventeranno stazioni di rifornimento
In Germania, una fattoria trasforma rifiuti organici in idrogeno per alimentare camion a emissioni zero, unendo innovazione tecnologica e sostenibilità locale
Una mucca può davvero contribuire alla transizione energetica? Così di primo acchito sembrerebbe di no, eppure nel cuore della Germania – precisamente a Padenstedt vicino a Neumünster – una famiglia (i Beckmann) ha trasformato la fattoria in cui vive in un esempio brillante di innovazione sostenibile. Dal 2007, i Beckmann gestiscono un impianto a biogas che ora, grazie alla collaborazione con BtX energy GmbH, si appresta a produrre fino a 250 tonnellate di idrogeno verde all’anno utilizzando esclusivamente rifiuti organici.
BtX energy GmbH, startup tedesca nata da un progetto di ricerca della WS Wärmeprozesstechnik GmbH, ha sviluppato tecnologie avanzate per la produzione di idrogeno da biomasse. Tra queste, la tecnologia AutAllo per la gassificazione pulita del legno e il processo di steam reforming per il biogas, che permettono di ottenere idrogeno ad alta purezza senza l’uso di filtri o lavaggi del gas.
Il progetto a Padenstedt non è solo un esempio di innovazione tecnologica, ma anche di integrazione territoriale. A meno di 10 km dalla fattoria si trova la stazione di rifornimento di idrogeno di Hypion GmbH, già utilizzata quotidianamente da camion a idrogeno di ultima generazione, come quelli prodotti da Hyundai (XCIENT Fuel Cell) o Quantron, distribuiti in Germania per trasporti pesanti a emissioni zero.
Questa prossimità consente una filiera ultra-corta dell’idrogeno: produzione locale, rifornimento immediato, riduzione dei costi logistici e impatto ambientale quasi nullo. In pratica, i rifiuti agricoli diventano energia pulita per il trasporto pesante, in un circolo virtuoso che fa bene sia all’economia locale sia al pianeta.
Secondo l’Hydrogen Council, entro il 2030 si prevede che oltre 10mila camion a idrogeno circoleranno in Europa grazie a investimenti strategici e a una crescente infrastruttura di rifornimento. Anche le auto, sebbene ancora in numero limitato rispetto ai veicoli elettrici a batteria, iniziano a fare capolino: modelli come la Toyota Mirai o la Hyundai NEXO stanno gradualmente guadagnando terreno, specialmente nei Paesi con politiche di incentivo mirate.
A livello globale l’interesse verso l’idrogeno verde è in forte crescita. Secondo l’IEA, la produzione mondiale di idrogeno a basse emissioni potrebbe aumentare di cinque volte entro il 2030. Tuttavia, il divario tra produzione e domanda rimane ampio, a causa delle incertezze sui sussidi e sul mercato delle quote, come sottolineato anche in un comunicato stampa diffuso da BtX energy GmbH.
L’Italia, intanto, non resta a guardare. L’Università di Trieste, in collaborazione con enti cinesi, ha messo a punto un innovativo processo per ottenere idrogeno liquido da biomasse sotto forma di acido formico, una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il trasporto e lo stoccaggio del vettore energetico.
Il progetto della famiglia Beckmann e di BtX energy GmbH rappresenta un modello replicabile ovunque esistano aziende agricole e comunità interessate a un’economia circolare. Produrre idrogeno dai rifiuti, usarlo per alimentare camion e auto senza dipendere dai combustibili fossili: un sogno che, grazie a questa iniziativa, inizia a prendere forma.
Sebbene l’idea di ottenere idrogeno da una stalla possa sembrare insolita, oggi sappiamo che il futuro della mobilità potrebbe passare proprio da lì. E chissà: tra non molto, potremmo fare il pieno in una stazione alimentata… a letame. Una vera rivoluzione verde.
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