Il Salone dell’Auto di Milano ? C’è già!
Perché è fallita l’ambiziosa operazione di Alfredo Cazzola, che aveva annunciato e messo in calendario un Salone dell’Auto a Milano (mai nato) lo scorso dicembre? Semplice: il Salone milanese c’è già. È mascherato e viaggia a rimorchio, ma andrà in scena la prossima settimana, integrato nella Milano Design Week, a sua volta costola glamour del Salone del Mobile, che si porta appresso anche una valanga di eventi «fuorisalone».
Un’orgia di tutto e di più, insomma, in cui le Case automobilistiche si sono infilate con grande astuzia, organizzando presentazioni ed esibizioni collaterali.
A giudicare dagli inviti inoltrati, l’automobile – alla faccia del mobile – sarà grande protagonista dell’evento milanese, sebbene con una collocazione trasversale mirata sugli aspetti abitualmente meno reclamizzati del business.
Fioriscono i «lab», laboratori per raccontare le auto tramite il puro design, l’hi-tech e perfino il cibo, fioriscono le manifestazioni legate al fattore emozionale e al rango premium di molti modelli (unstoppable spirit, copyright di Jaguar/Land Rover), i party si alternano ai workshop.
Questo è già il Salone di Milano, ghiotto aperitivo all’Expo. Replicarne un altro, sulla stessa formula comprensiva del «fuorisalone» finora si è rivelata impresa azzardata. In futuro? Chissà.
Da tempo, i primi ( se la memoria non m’inganna) sono stati i giapponesi di Toyota-Lexus, quindi via via un sempre crescente numero di costruttori: le case automobilistiche hanno eletto la settimana che accompagna il Salone del mobile di Milano a momento anche mondano di discussione e provocazione sul design visto in chiave quattro ruote e non solo. Il numero crescente di adesioni ha fortemente caratterizzato questa rassegna. Per questi eventi il budget c’è, per altri no. Questione di strategie.
Pierluigi Bonora