“Ad Blue”, questo sconosciuto…

La maggioranza delle nuove automobili a gasolio dispone di un serbatoio aggiuntivo per il liquido Ad Blue che serve a ridurre le emissioni degli ossidi d’azoto. Questo serbatoio va rifornito con l’apposito liquido che si può acquistare nelle stazioni di servizio, nei centri commerciali oltre che nelle concessionarie. La legge europea impone che se il liquido finisce, l’auto non può essere riavviata, per questo è importante tenere sotto controllo il livello e fare i necessari rabbocchi quando dalla strumentazione si legge che il livello è sceso al minimo.

Attenzione che la capacità del serbatoio non è uguale per tutte le automobili e di conseguenza anche l’autonomia. Il rabbocco consigliato è sempre di almeno 3 litri e si tenga presente che mediamente con 5 litri si ha una autonomia di circa 5000 chilometri e che il consumo dell’ Ad blue è direttamente correlato con quello del gasolio, quindi se si usa l’auto in città dove i consumi sono più elevati si avrà più consumo di Ad Blue al contrario se ne avrà meno se si viaggia in statale a velocità costante. Importante è conoscere la sigla che permette di identificare la qualità del liquido Ad Blue così da poterla scegliere senza patemi.

Tanti si domandano se vale la pena andare in concessionaria e farsi fare il rabbocco o farselo da sé prendendolo dai ricambisti, distributori o centri commerciali. Abbiamo fatto un’indagine a proposito e un po’ di differenza di costi c’è: ad esempio nella rete Volkswagen si paga 1.17 euro al litro quando nella grande distribuzione si arriva a pagare 0,90 euro.

La sigla che assicura la qualità del liquido Ad Blue è: ISO 22241. Se si trova scritta sulla confezione si può stare tranquilli. L’ Ad Blue si ricorda è un liquido che serve a reagire con gli ossidi d’azoto sviluppati durante la combustione dei motori diesel, praticamente azzerandoli. Questa tecnologia è da almeno un decennio presente sui camion mentre sulle automobili a gasolio ha avuto ampio impiego nel mentre dello scandalo dieselgate di Volkswagen, che non sarebbe successo se la Casa tedesca avesse subito usato l’ Ad Blue per tutti i suoi modelli!

E’ bene ricordare che agli inizi degli anni duemila molti costruttori automobilistici si erano anche consorziati per una massiccia diffusione di questa tecnologia ma i tempi dell’industria non sono quelli delle leggi e molti costruttori avevano il problema di dove posizionare il serbatoio dell’ Ad Blue sui modelli esistenti, tant’è che su alcune vetture non si riuscì a metterlo e su altre per anni il tappo del rifornimento non venne posto a fianco di quello del gasolio, facilitando quindi il rabbocco. Inoltre manager del marketing e delle vendite sollevavano continui problemi sull’adozione dell’ Ad Blue perché difficile da spiegare ai clienti in quanto obbligava loro ad una manutenzione straordinaria e sostenevano pure che la tecnologia sarebbe stata percepita male essendo nata per i camion!

A tal proposito, ricordo che venni coinvolto in  una conversazione dai toni molto accesi tra i vertici del Gruppo Volkswagen negli USA sul dotare la Jetta dell’ Ad Blue. Alla fine prevalse la corrente del posticipare l’introduzione dell’ Ad Blue. Molte volte ripenso a quell’incontro che avrebbe potuto cambiare il corso della storia perché se avessero deciso di dotare fin da subito la Jetta dell’ Ad Blue non si avrebbe avuto il dieselgate e le automobili a gasolio non sarebbero andate incontro a un triste destino.

Infine ultima annotazione fondamentale: oggi tutte le automobili Diesel con Ad Blue sono quelle, non solo più efficienti, ma anche quelle più pulite in assoluto come hanno dimostrato tutti gli ultimi test con ciclo Rde fatti anche da organi indipendenti e giornalisti con le più sofisticate strumentazioni di analisi delle emissioni in movimento arrivando addirittura a pulire l’aria inquinata e risultando così delle vere e proprie “clean machine”.

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