AMBIENTE – Honda e BMW accelerano verso un futuro a idrogeno
Le due aziende investono nella tecnologia a celle a combustibile, con la prima che sviluppa moduli ad alta efficienza e la seconda che integra l’idrogeno nella sua gamma di veicoli premium. Entrambe puntano a un futuro a zero emissioni
Mentre il mondo continua a dibattere se sia l’elettrico o l’idrogeno la giusta via verso un mondo più green, Honda e BMW sembrano aver deciso che l’idrogeno rappresenta una strada concreta verso la mobilità sostenibile. I due giganti dell’automotive stanno infatti investendo pesantemente nella tecnologia a celle a combustibile, ciascuno a modo suo, ma con l’obiettivo comune di un futuro a zero emissioni.
Per Honda potenza, costi ridotti e lunga durata
Honda ha recentemente svelato le specifiche del suo modulo a celle a combustibile di nuova generazione durante l’H2 & FC EXPO, la ventitreesima esposizione internazionale dell’idrogeno e delle celle a combustibile tenutasi al Tokyo Big Sight in Giappone.
Il nuovo modulo – sviluppato indipendentemente da Honda dopo una precedente collaborazione con General Motors – promette prestazioni notevolmente migliorate rispetto all’attuale generazione. Con una potenza nominale di 150 kW, il costo di produzione è stato dimezzato e la durata più che raddoppiata. Ancora più impressionante è l’aumento della densità di potenza volumetrica, triplicata rispetto al modello precedente, che ha permesso di ridurre significativamente le dimensioni del modulo, offrendo maggiore flessibilità nell’installazione.
Honda prevede di avviare la produzione in serie di questo modulo entro marzo 2028, mentre il generatore di energia a celle a combustibile, un sistema di accumulo di energia stazionario, entrerà in produzione già nel 2026.
Quest’ultimo prodotto è particolarmente interessante per grandi strutture come fabbriche e uffici, offrendo una soluzione di backup energetico affidabile, capace di iniziare a fornire energia entro 10 secondi dall’avvio. Il sistema può essere configurato con fino a quattro unità da 250 kW, per una capacità totale di 1.000 kW, con possibilità di ulteriori collegamenti in parallelo per superare questa soglia.
Idrogeno BMW di serie nel 2028
Parallelamente, il BMW Group ha annunciato i suoi piani per avviare la produzione in serie di veicoli con propulsione a idrogeno nel 2028, dopo il successo dei test globali della flotta pilota di veicoli BMW iX5 Hydrogen.
L’approccio di BMW è pragmatico: anziché sviluppare modelli completamente nuovi, intende integrare la tecnologia a celle a combustibile nella sua gamma esistente, offrendo varianti a idrogeno di modelli già presenti sul mercato. Il gruppo tedesco vede esplicitamente questa tecnologia come complementare ai veicoli elettrici a batteria (BEV), accanto ai veicoli ibridi plug-in (PHEV) e ai motori a combustione interna (ICE).
La BMW iX5 Hydrogen, che ha già dimostrato la validità dell’approccio del marchio, vanta un consumo combinato di soli 1,19 kg di idrogeno per 100 km secondo il ciclo WLTP, con zero emissioni di CO2 e un’autonomia elettrica di 504 km.
Due strade, un obiettivo solo
Mentre Honda si concentra sullo sviluppo di moduli a celle a combustibile ad alta efficienza e generatori stazionari, BMW punta all’integrazione della tecnologia dell’idrogeno nella sua gamma di veicoli premium. Entrambi gli approcci rappresentano contributi significativi verso un futuro energetico più sostenibile.
La corsa all’idrogeno è ufficialmente iniziata, e i due costruttori internazionali stanno dimostrando che la tecnologia delle celle a combustibile è pronta a superare la fase sperimentale per entrare nella produzione di massa.
E mentre Honda e BMW continuano a sviluppare tecnologie sempre più pulite, forse potremmo finalmente risolvere anche il dibattito se l’idrogeno è più pulito dell’elettrico. O forse no, alcune controversie sembrano destinate a durare più a lungo della nostra dipendenza dai combustibili fossili.
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