Auto elettriche, dove informarsi seriamente

Nella babele del mondo dell’informazione relativa all’auto è bene avere dei punti di riferimento.

Su tutto – e in generale – vale idealmente lo spartiacque del nuovo millennio. L’avvento di internet ha sparigliato le carte e le generazioni cresciute a “pane e Quattroruote” si sono dovute adeguare al cambiamento generato dall’informazione del web. Un’ ulteriore evoluzione è stata l’arrivo di Facebook.

Ma come orientarsi in questa selva, soprattutto per quanto riguarda le notizie/informazioni sui veicoli elettrici?

Soffermandoci su questi ultimi mi sento in grado di raccomandare alcuni siti e qualche pagina del popolare social network. Per i primi – spaziando nel panorama internazionale – uno dei più autorevoli è sicuramente electrek.co. Rimanendo nei confini nazionali è apprezzabile l’iniziativa di Mauro Tedeschini (ndr ex Direttore di Quattroruote) con il sito vaielettrico.it.

Discorso Facebook: a prendere sempre più piede sono alcune pagine di gruppi come “uniamoci per contare: gruppo per la mobilità elettrica” e – andando nello specifico caso di un modello “Nissan Leaf Italia”.

Interessante è però il fenomeno dei singoli fruitori/possessori di veicoli elettrici che, per loro interesse personale, hanno approfondito il discorso relativo ai loro mezzi. Alcuni lo fanno con grande competenza, come il piemontese Andrea Chiaudano.  Con la sua “aboliamo il motore a scoppio e utilizziamo energie rinnovabili” comunica molte novità relative a questo campo.

Utilizzando come esempio alcuni dei veicoli che ha avuto o che utilizza abitualmente (Tesla Model X, Renault Twizy, Citroen C Zero) riesce a trasmettere una buona esperienza. Una nota: l’informazione in questo caso rimane priva della “mediazione” del giornalista. Vantaggio o svantaggio? Vista la complessità dell’argomento relativo ai veicoli elettrici è palese che – se la fonte è affidabile – il giornalista può contare su di una fonte in più (oltre a quella della Casa). In questo caso nasce una sorta di “collaborazione” anomala ma efficace.

Un po’ come accade nel settore dei veicoli d’epoca: è raro che un giornalista conosca meglio di un collezionista “specializzato” un determinato modello. Normale quindi affidarsi, per il reperimento delle informazioni, a coloro che da anni raccolgono informazioni su di uno specifico tema. Se un giornalista diventa autorevole dipende soprattutto dalla qualità delle sue fonti. Lo svantaggio, parlando di nuovo delle pagine Facebook, è forse dato dall’aggiunta di questa nuova risorsa, che impone inesorabilmente un aggiornamento.

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