Buon anniversario Arna

L’Ospite di Autologia: Riccardo Amerio.

Quasi ogni anno si celebra la data di nascita di una vettura che ha ottenuto il successo sul mercato automobilistico.
Per rimanere in tempi abbastanza recenti ci ritornano in mente la Fiat Cinquecento (oggi 500), la piccola 126 e la Uno senza dimenticare Panda, Punto, Delta.
Molte anche le vetture di marche straniere: dalle Golf, Passat, Maggiolino, alla Corolla, alla Escort, alla Accord.
Non tutte le automobili però sono state un gran successo per le case costruttrici; come dimenticare i flop di Stilo, Duna, Smart For Two (prima generazione), Peugeot 1007, Renault Laguna, Volkswagen Phaeton e tante altre ancora.
Di queste vetture tendiamo sempre a dimenticarci perché hanno rappresentato un momento di “disgrazia” delle industrie automobilistiche.
Pertanto è meglio ricordare la data della fine produzione piuttosto che la data di nascita.
Proprio quest’anno si celebrano i trent’anni dalla fine di produzione della Alfa Romeo ARNA (…ricordate “Arna e sei subito alfista”?).
Nel 1987 la Fiat, da poco entrata nel Biscione, dovendo rilanciare il Marchio, decise subito, visto gli scarsi volumi di vendita, di cessare la produzione della vettura.
L’Arna, (acronimo di Alfa Romeo Nissan Auto) nata nel 1983 appunto dalla collaborazione con la Nissan, collaborazione allora ritenuta necessaria in quanto Alfa Romeo non aveva le risorse per lanciare in proprio un nuovo modello, è stata costruita in circa 50.000 esemplari, pochini per 5 anni di vita una vettura della classe medio-piccola.
L’accordo per la nascita dell’ “Alfa Romeo Nissan Automobili SpA”, venne firmato a Tokyo, il 9 ottobre 1980, da Takashi Ishihara e da Ettore Massacesi, presidenti rispettivamente di Nissan e di Alfa Romeo a quel tempo ancora proprietà dell’IRI.
Prodotta in parte da Nissan (carrozzeria, interni sedili e retrotreno) e in Italia da Alfa Romeo a Pratola Serra (Avellino) e in Alfasud (Pomigliano d’Arco) non fu mai amata ne dal pubblico ne dagli addetti ai lavori (nel 2008 il quotidiano Sole24Ore le assegnò il premio virtuale come “auto più brutta costruita”) riuscendo anche a scoraggiare i più accaniti “alfisti”.
Sempre nello stesso anno termina la produzione di un altra vettura: l’Alfa 90, teorica erede dell’Alfetta: un’auto laboratorio destinata a testare soluzioni poi adottate dall’Alfa 75.
Però l’anno 1987 non fu solo l’anno del tramonto di modelli “difficili”: nell’autunno dello stesso anno comincia la ripresa del marchio di Arese con il debutto della nuova Alfa 164, vettura prodotta in quasi 300.000 esemplari e che apre la strada ai futuri successi di Alfa 156.
Quindi oggi, nel 2017, non ci resta che celebrare l’anniversario della fine di una vettura, giustamente, mai amata: l’Alfa Romeo Arna.

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