Carlos Tavares si dimette da Stellantis: si apre una nuova fase per il gruppo

Carlos Tavares, figura chiave nella fusione tra FCA e PSA che ha dato vita a Stellantis nel 2021, ha presentato ieri sera, 1° dicembre, le dimissioni dalla carica di amministratore delegato. La decisione, maturata dopo un Consiglio di amministrazione che sembra essere stato particolarmente teso, è il risultato di divergenze tra Tavares e i membri del CdA sulle strategie per il futuro. Il Consiglio ha accolto all’unanimità le dimissioni, affidando temporaneamente la guida a un comitato esecutivo presieduto da John Elkann. Il nuovo CEO sarà nominato entro i primi sei mesi del 2025.

Sebbene inattesa nei tempi, la scelta non è del tutto una sorpresa. Il contratto di Tavares sarebbe scaduto nella primavera del 2026 e già da settembre era stata avviata la ricerca del successore. John Elkann ha ringraziato il manager per il ruolo determinante nel rilancio di PSA e Opel, nonché per la creazione di Stellantis, e ha assicurato che il gruppo resterà focalizzato sugli obiettivi finanziari per il 2024, pur rivisti al ribasso.

La rottura tra Tavares e il CdA è stata attribuita a visioni divergenti su tematiche cruciali, in un contesto di difficoltà per Stellantis. Tra le sfide recenti si annoverano il calo delle quote di mercato, tensioni con i governi europei e americani, e una flessione del valore azionario del 38 per cento negli ultimi 12 mesi. Operazioni controverse, come l’accordo con il produttore cinese Leapmotor, hanno ulteriormente accentuato le tensioni, specialmente in Italia.

Le dimissioni di Tavares aprono interrogativi sul futuro strategico di Stellantis. A breve termine, il comitato esecutivo guiderà il gruppo, ma il nuovo CEO avrà il compito di consolidare i mercati chiave, affrontare la transizione verso l’elettrico e rispondere alle esigenze di lavoratori e sindacati. In Italia, dove Stellantis ha sei stabilimenti e oltre 40 mila dipendenti, si attendono segnali concreti su investimenti e piani industriali.

La nomina del successore sarà cruciale per delineare la rotta del gruppo, che dovrà bilanciare l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la competitività globale. Intanto, l’interim potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare il dialogo con governi e stakeholders, rafforzando la fiducia degli investitori e dei mercati.

La sostituzione di Carlos Tavares come CEO di Stellantis è una decisione delicata e strategica, che richiederà un leader capace di affrontare le sfide del settore automotive, tra cui la transizione verso l’elettrico, la sostenibilità e la competitività globale.

Per il nuovo CEO Stellantis potrebbe guardare all’interno della propria struttura per garantire continuità: Mark Stewart è COO per il Nord America, con una lunga esperienza negli Stati Uniti; Maxime Picat è COO per l’Europa, già in PSA, esperto nella gestione delle operazioni nel mercato europeo, che rimane centrale per il gruppo; infine Nicolas Dufourcq attualmente CFO di Stellantis, potrebbe essere una scelta per una guida più focalizzata sulla gestione finanziaria e il consolidamento.

In realtà sembra più probabile una scelta dall’esterno che potrebbe portare una prospettiva fresca e strategie innovative. A questo proposito si potrebbe pensare a Herbert Diess, ex CEO di Volkswagen, con una vasta esperienza nella trasformazione elettrica e nella gestione di grandi gruppi. Oppure a Luca de Meo, attuale CEO di Renault, con una forte conoscenza del settore, anche se meno probabile data la posizione attuale. O ancora a Mary Barra, CEO di General Motors, simbolo di successo nella transizione elettrica, ma difficilmente disponibile.

Stellantis potrebbe puntare su manager meno noti ma promettenti con una visione innovativa, come per esempio uno proveniente da startup tecnologiche nel settore EV o esperti in digitalizzazione o transizione ecologica da settori correlati, come l’energia o le smart cities.

Quello che è certo è che il successore di Tavares dovrà possedere alcuni fattori chiave, fondamentali per  la gestione di Stellantis. Innanzitutto l’esperienza internazionale per gestire mercati diversi tra loro come Europa, Stati Uniti e Cina. Una visione per l’elettrificazione in quanto la transizione verso il veicolo elettrico e la sostenibilità sarà cruciale nei prossimi anni. Infine, capacità di gestione del consenso, in quanto il nuovo CEO dovrà affrontare le tensioni interne e rafforzare il dialogo con governi, sindacati e stakeholder.

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