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Louis-Joseph Chevrolet, originario di La Chaux-de-Fonds, il più grande insediamento abitato del cantone di Neuchâtel, è un imprenditore e pilota automobilistico elvetico al quale dobbiamo la fondazione dell’omonima casa automobilistica americana. A lui è chiaramente riconducibile anche il celebre marchio della “Chevy”, un “+” che richiama l’analogia con la bandiera rossocrociata della Svizzera, pur se a Detroit il 3 novembre 1911 i capitali per lanciare il nuovo business industriale vennero forniti anche dal finanziere yankee William Crapo Durant, estromesso dalla General Motors dopo una singolare vicenda di indebitamento, e da tre altri partner: William Little, Edwin Campbell e Samuel McLaughlin.
Inglobata nella GM come una divisione a sé stante nel 1917 e oggi diffusa in 140 Paesi con un portafoglio di circa 4,7 milioni di veicoli commercializzati l’anno (di cui 1,2 negli Stati Uniti, 630.000 in Brasile e 590.000 in Cina), la Chevrolet ha uno slogan che dispiega senza infingimenti il mito della frontiera americana, “finding new roads” o “cercando nuove strade”. Il primo prodotto fu in effetti un veicolo in concorrenza diretta con l’indovinato modello T della Ford, la Classic Six, disegnata da Etienne Planche.

Nel 1953 introdusse la Corvette, una due posti con carrozzeria in fibra di vetro, nel ’57 la prima unità motrice ad iniezione di carburante, nel 1960 la Corvair, veicolo con un motore d’alluminio a 6 cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, e contemporaneamente i modelli Impala del ’58 (una “full-size” apprezzata per almeno un ventennio malgrado ingombri particolarmente elevati) e Camaro del 1966 (la più celebre delle cosiddette “pony car”). Il propulsore small-block V8, proposto nel 1955 e disponibile nel tempo e in diverse versioni con il nome LS1 e con cilindrata compresa fra 4.300 e 9.400 cc (e potenza dunque variabile da 111 a 994 cavalli), resta ancora oggi l’unità motrice più longeva della storia.

Nel 2005 nell’universo Gm, la Chevrolet ha rimpiazzato la coreana Daewoo come brand per l’Europa, ma nel 2016 è già arrivato il ritiro dal mercato Vecchio Continente per dare spazio alla Opel, con l’eccezione di Corvette e Camaro. Malgrado uno stallo economico nel periodo compreso fra il 2007 e il 2010, la Chevy si è ripresa con il lancio di modelli più giovani e freschi e con migliorie alle linee di produzione preesistenti

In ambito sportivo, la Chevrolet si è concentrata sulle gare per vetture a ruote coperte, dal tradizionale impegno NASCAR negli USA (è la squadra che ha vinto più gare e più titoli costruttori nella massima serie, 35, con i modelli Monte Carlo e Impala), a gare di durata come Sebring e Le Mans con la Corvette, sino al debutto nel Campionato Mondiale Vetture Turismo del 2005 con l’acerba Lacetti, cui subentrò la Cruze dominatrice delle stagioni 2010, 2011, 2012 e 2013 con i piloti Yvan Muller (tre titoli) e Rob Huff (campione 2012).

Mercato dell’auto fortemente in calo in Russia

Venti di guerra, embargo e svalutazione del rublo hanno ancora influito negativamente sulle vendite di auto in Russia. A gennaio prosegue il trend pesantemente negativo dell’anno passato. I dati forniti dall’Associazione Aeb che riguardano le vendite di gennaio, hanno registrato con 115.390 unità, un notevole calo del 24,4% rispetto lo stesso mese del 2014. Un dato che in proiezione, secondo … Continua a leggere...