Dalla Panda alla Yaris Cross, l’Italia al volante tra risparmio e stile

Il 2024 si chiude con un mercato automobilistico italiano che mostra una lieve contrazione rispetto al 2023, segnando un calo dello 0,5 per cento. Tuttavia, il dato diventa più significativo se confrontato con i livelli pre-pandemia del 2019, con una riduzione complessiva del 18,7 per cento. A fronte di questa recessione, che cosa guida oggi gli italiani nella scelta di un’auto? Quali sono i fattori determinanti, e come si posizionano i vari segmenti e alimentazioni?

Nel 2024 gli italiani hanno confermato una preferenza marcata per veicoli di dimensioni contenute, con le citycar e i SUV compatti che dominano le classifiche. Tra le dieci auto più vendute si nota il netto predominio di Stellantis, con cinque modelli tra i primi dieci.

Fiat Panda
Dacia Sandero
Jeep Avenger
Citroën C3
Toyota Yaris Cross
Renault Clio
Peugeot 208
Toyota Yaris
Lancia Ypsilon
Renault Captur

Questo trend riflette una combinazione di fattori: dalla fiducia nel brand, al design, passando per la competitività dei prezzi. Per esempio, la prima assoluta Fiat Panda parte da 15.900 euro, ma il prezzo non è l’unico criterio, visto che anche modelli come la Jeep Avenger, il cui prezzo base è di 24.750 euro, trovano un vasto pubblico grazie al loro appeal.

E ancora: la Dacia Sandero, con un costo di partenza tra i più contenuti, si è confermata una delle scelte più popolari, conquistando oltre 60 mila clienti. Allo stesso tempo, l’ascesa di modelli come la Toyota Yaris Cross dimostra come i consumatori siano disposti a spendere di più per comfort e spazio, spingendo le vendite di questa versione rispetto alla Yaris standard.

Le alimentazioni alternative continuano a guadagnare terreno, ma i motori tradizionali restano protagonisti. Nel 2024, i motori a benzina rappresentano il 29 per cento del mercato (+0,8 per cento rispetto all’anno precedente), mentre il diesel scende al 13,9 per cento. Il GPL mantiene una buona quota con il 9,4 per cento.

La vera protagonista è però l’ibrido, che raggiunge il 40,2 per cento del mercato (+4 punti percentuali rispetto al 2023), suddiviso tra full hybrid (11,8 per cento) e mild hybrid (28,4 per cento). Le auto elettriche rimangono stabili al 4,2 per cento, mentre le plug-in hybrid registrano un calo all’1,1 per cento, fermandosi al 3,3 per cento di quota complessiva. Secondo molti, questo dato riflette la diffidenza degli acquirenti verso l’infrastruttura di ricarica, ancora percepita come insufficiente.

Le auto piccole e compatte continuano a dominare il mercato italiano, quindi. Il segmento B registra una crescita nelle berline (20,7 per cento) e nei SUV (28 per cento). Nel segmento medio (C), invece, si nota un calo sia per le berline (4,6 per cento) sia per i SUV (19,4 per cento).

Anche il segmento A, quello delle citycar come la Fiat Panda, mantiene una posizione importante, dimostrando che l’interesse per le auto di piccole dimensioni è tutt’altro che in declino.

Il Nord-Est si conferma l’area più attiva per il mercato automobilistico, rappresentando il 31,3 per cento delle immatricolazioni, grazie anche alla forte incidenza del noleggio. Seguono il Nord-Ovest (28,5 per cento) e il Centro (24,3 per cento). Il Sud Italia e le Isole, pur avendo una quota inferiore (rispettivamente 10,7 per cento e 5,2 per cento), mostrano una lieve crescita rispetto all’anno precedente.

Le emissioni di anidride carbonica sembrano avere un peso limitato nelle scelte degli italiani. Solo il 5 per cento delle immatricolazioni riguarda auto con emissioni inferiori a 20 g/km, mentre la maggior parte delle vendite si concentra nella fascia tra 61 e 135 g/km (66,7 per cento).

In conclusione, gli italiani continuano a preferire modelli noti, compatti e accessibili, ma la crescita delle ibride indica una lenta transizione verso un futuro più sostenibile. Resta da vedere se il 2025 porterà nuovi sviluppi tecnologici e infrastrutturali capaci di accelerare questa trasformazione.

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