EICMA, tra le moto pensando alle auto

Com’è il mondo delle moto (e degli scooter) nei confronti di quello delle auto?

Molti giornalisti che li frequentano entrambi si saranno resi conto che il primo è più informale del secondo. L’atmosfera che si è respirata quest’anno all’ Eicma (il salone milanese dedicato alle moto e alle bici) parla di molte proposte interessanti e una decisa marcia verso “l’elettrificazione” del settore delle mobilità a due ruote, la cui corrente passa anche nei piccoli propulsori delle biciclette a pedalata assistita. Il modo in cui tutto questo si “combinerà” con  il settore auto è ancora tutto da scoprire, tenuto anche conto che la tendenza a rendere le città più vivibili comporterà una crescente domanda di mezzi di trasporto in grado di occupare una piccola quantità di spazio.

Ma, tornando sull’attualità, a segnare quest’edizione di Eicma sono state – rimanendo nel campo dell’innovazione – la Vespa elettrica e l’Harley-Davidson LiveWire (nella foto). Come dire: due “icone” conosciute in tutto il mondo propongono un modello totalmente innovativo.

Se per la Vespa, grande “oggetto di design in movimento” il passo è stato più facile (non è certo sul propulsore che si concentrano i suoi acquirenti) quello della famosa azienda americana appare come un doppio salto mortale senza rete. Eppure, vedendola dal vivo nello stand, non sorprende e non appare come una nota “stonata” tra le sue sorelle con motore termico. Un proiezione nel futuro che stupisce ancora di più se si considera che l’Harley-Davidson ha costruito la sua storia sul mitico propulsore bicilindrico a V, alle cui varie generazioni è stato sempre assegnato un nome (generalmente ispirato dalla forma delle teste). Per non parlare del suo tipico rumore, oggetto anche di un brevetto. La “smaterializzazione” del motore termico e la sua sostituzione comporta un deciso cambiamento nel design, ancora più deciso rispetto a quello che finora si è visto nel mondo dell’auto (dove praticamente tutte le case hanno mantenuto carrozzerie classiche, tanto da non rendere distinguibile una vettura elettrica da una “termica”).

Altra osservazione riguarda i nuovi costruttori, che emergono soprattutto nel campo degli scooter. Non è inusuale vedere aziende come la vicentina Askoll: oltre a fare questi prodotti produce dal 1978 motori elettrici destinati alle pompe per acquari e vari elettrodomestici. Non sarà quindi improbabile vedere in futuro nuovi marchi nel campo dell’auto. E chissà quali casa saranno in grado di creare veicoli a 3 o 4 ruote, coperti, in grado di avere una grande diffusione. Finora, a parte mezzi come il Renault Twizy o il semi-sperimentale Toyota i-Road, non si è visto molto in questo campo. Anche Piaggio continua a proporre versioni sempre più perfezionate del suo MP3 senza “chiuderlo” con una carrozzeria. Vedremo in futuro: finora nessun costruttore di moto e/o scooter si è “sbilanciato”, creando un veicolo in grado (necessariamente elettrico) in grado di convincere molti automobilisti “classici” ad abbandonare l’auto (almeno negli spostamenti urbani)

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