Il futuro del Salone dell’auto in Italia

Al #FORUMAutoMotive milanese di questa settimana un tema dibattituto è stato “Il futuro del salone dell’auto in Italia”. Nella sua premessa Pierluigi Bonora, che ha moderato l’incontro, ha sottolineato la crisi dei grandi saloni tradizionali che non risparmia più nessuno visto che Ford, ad esempio, ha già annunciato che non andrà al Mondial di Parigi in autunno. Fatta eccezione per Eicma che, come ha dichiarato Pier Francesco Caliari, va alla grande e all’ultima edizione ha fatto registrare 500mila visitatori, i costruttori tendono a privilegiare eventi come il Ces di Las Vegas o il Mobile World Congress di Barcellona. Secondo Silvia Nicolis, presidente del museo Nicolis di Villafranca di Verona, per organizzare una rassegna automobilistica è necessario puntare sulla passione che viene ampiamente gratificata di fronte a capolavori del passato, come quelli del suo museo, oltre 200 che consentono un percorso cronologico nell’evoluzione dell’auto, un’esperienza che piace molto anche ai giovani perché unisce emozione e cultura automobilistica. La decisione di Ford di non partecipare al Mondial di Parigi, ha precisato il PR della casa Marco Alù, non vuole essere una sfida ai saloni tradizionali. Esporre  a queste rassegne costa molto e l’investimento deve essere motivato. Saloni atipici come quello di Barcellona sono opportunità per avvicinare un pubblico che non è quello dei saloni dell’auto. Qualcosa di analogo succede con il Salone del Mobile di Milano dove Ford ha partecipato più volte ma non andrà quest’anno: di scelte immutabili, insomma, non ce ne sono più. Non c’è più niente di scontato, ha ribadito Gabriele Aimone Cat, Media Relation Manager di Bosch Italia, mentre il colosso tedesco dell’elettronica era presente al Ces. Qui le Case automobilistiche sono ogni anno più numerose, un esempio della contaminazione fra eventi di ispirazione diversa che possono arrivare a fondersi. In Italia, dove non c’è più un’industria nazionale, per un vero Salone non ci sono più le premesse, mancano le Associazioni che potevano organizzarlo (Ancma, al contrario, reinveste ogni anno nell’Eicma i profitti che questo genera). Il Motor Show di Bologna non è mai stato un salone, ma una fiera anche se di grande importanza, Potrebbe rinascere recuperando valori come sport e tecnologia e puntando esclusivamente sull’entertainment come contenuto. L’unica alternativa, per una rassegna, è puntare sul B2B. Si replicherà quest’anno il Salone del Parco del Valentino di Torino, lo ha confermato Andrea Levy patron dell’evento che lo scorso anno ha attirato 350mila persone. E’ il salone all’aperto, a ingresso gratuito, fatto per suscitare il desiderio verso  nuovi modelli, non più di quattro per ogni Marca che partecipa e se le richieste dovessero continuare a crescere, ha detto Levy, saremo costretti a dire dei no. Lo spunto per il Parco Valentino è stato preso dal festival di Goodwood, una realtà che purtroppo è molto cambiata perché si svolge ormai interamente al coperto ed è diventato costosissimo parteciparvi. Passione e Movimento sono invece gli ingredienti di MilanoAutoClassica arrivata alla 5° edizione che si sta svolgendo a Fiera Rho. Come ha sottolineato l’organizzatore Andrea Martini, al Mac ci sono esclusive come la possibilità di guidare auto storiche o di assistere a rally per auto sportive d’epoca e poi c’è la possibilità di fare investimenti, anche modesti, acquistando una vettura storica. Lo scorso hanno il Mac ha registrato 43mila visitatori. Insieme a Auto e Moto d’Epoca di Padova, che ha 34 edizioni alle spalle, Automotoretrò di Torino, nata nel 1983, è una delle due manifestazioni più antiche. Automotoretrò organizzato da Beppe Gianoglio, si svolge regolarmente al Lingotto Fiere. Torino, nell’immaginario collettivo, resta la Capitale dell’automobile, e Automotoretrò, che abbina alle auto vintage diversi spettacoli di taglio sportivo, lo scorso anno ha totalizzato oltre 65mila visitatori. Per Mario Baccaglini, di Auto Moto d’Epoca, a Padova si va per scoprire che la passione è un filo che lega le auto del passato a quelle di oggi, e la presenza ufficiale di 22 brand per la prossima edizione è impostata per trasmettere questo messaggio. Il visitatore viene a Padova per saperne di più anche sui nuovi modelli appena lanciati. Non cambierà la formula di Verona Legend Cars, l’evento primaverile organizzato da Baccaglini, che continua a puntare sulla forte presenza di turisti stranieri che si registra in quel periodo sul Lago di Garda. Secondo Antonio Bruzzone, Direttore Generale di Bologna Fiere, bisogna invece rivolgersi a pubblici ortodossi se si vuol far ripartire il Motor Show di Bologna atteso in dicembre alla 40ma edizione (da qui la denominazione Motor Show 4.0). Saranno i 15 giorni tradizionali, la squadra che lo sta organizzando ruota intorno a un nuovo manager, Rino Drogo. Il Motor Show tornerà ad essere un appuntamento istituzionale per la comunità ortodossa, ma punterà moltissimo sulle attività sportive nella storica Area 48. Secondo il Product Manager Drogo, che ha in calendario una lunga serie di appuntamenti con le Case (l’ufficialità dell’annuncio del prossimo MS è prevista a fine aprile), si tratta di aggiornare la formula magica della fiera bolognese che sarà un contenitore di divertimento, di passione e di suoni, come quelli che arriveranno dall’area 48 dove gli eventi sportivi saranno organizzati da Aci Sport. Ritorneranno però anche i momenti dedicati alla cultura dell’automobile e a questo proposito #ForumAutomotive è stato invitato a organizzare uno dei suoi incontri/dibattito proprio durante il MS. Marco Alù, di Ford Italia, sollecitato a dare un suo giudizio sull’evento, ha confermato che la Casa di Dearborn non sarà presente ma che in futuro, se il MS tornerà a livelli di pubblico elevati, intorno, per esempio, a mezzo milione di visitatori, la decisione potrebbe cambiare. L’Italia, che in passato per Ford è arrivata a rappresentare anche il terzo mercato a livello mondiale, oggi è scesa al 12° posto e ciò influenza ovviamente le risorse economiche che vengono messe a disposizione della filiale italiana. Rino Drogo ha accettato la scommessa di 500mila persone da attrarre anche con una presenza massiccia di tecnologie, a cominciare dalla guida autonoma. Il ritorno del Motor Show, ha concluso Pierluigi Bonora, sarebbe la conferma del ritorno della forza dell’automobile.

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