Il prossimo weekend un “Automotoretrò” da non perdere

Apre nel weekend la ricca rassegna torinese dedicata al motorismo storico e al tuning.
Automotoretrò, l’unico salone motoristico rimasto a Torino – e  bisognerebbe che i politici ogni tanto lo tenessero presente – è giunto alla sua 34^ edizione e apre i battenti nel prossimo weekend (12-14 febbraio) con piena soddisfazione dei suoi organizzatori: i torinesissimi Beppe Gianoglio, già  fra gli ideatori della prima edizione e suo figlio Alberto, che cura Autoracing, mostra nella mostra sistemata nell’Oval, dove sono esposte (e si esibiscono sul circuito esterno appositamente creato) vetture da competizione per i rally, la pista, le cronoscalate o quelle con carrozzeria e linee esasperate dall’aggiunta di particolari “corsaioli”.
“Quest’anno abbiamo già raggiunto un primo obiettivo – dice Gianoglio –, quello di aver avuto la riconferma dei 1200 espositori dell’anno passato. Il secondo speriamo di ripeterlo e far registrare ancora i 62.000 visitatori del 2015”.
Un’occasione unica per appassionati e semplici curiosi: poter ammirare vetture, motociclette, libri, modellini, giocattoli, automobiline per i bambini, documenti e libretti di manutenzione. E anche modelli – non solo statici, ma in movimento – che hanno fatto la storia dei rally, affiancati da mostri rombanti dei giorni nostri.
“Non mancano naturalmente – continua Gianoglio – gli stand dell’ASI e dell’Automobile Club Torino. Nel primo sono esposti 8 prototipi della “collezione Bertone” la quale – come è stato scritto su giornali e riviste e detto in televisione – nel 2015 è diventata proprietà dell’ Automotoclub Storico Italiano che l’ha acquisita a un’asta on line. Mi risulta che ci siano il Runabout su meccanica Autobianchi A112 del 1969, dal quale è poi derivata la Fiat X19 coupé e spider, il Ramarro del 1983, su telaio della Chevrolet Corvette e il più recente Chevrolet Nivola realizzato nel 1990, l’NSU Trapèze del 1973, il o meglio la Birusa che, in piemontese, vuol dire “la veloce”, su base BMW Z8 disegnato nel 2003, il Karisma ottenuto nel 1994 su meccanica Porsche, con le due portiere sollevabili, proprio come quelle del famoso storico modello di serie Mercedes, soprannominato “wind gull”, cioè ala di gabbiano. Poi un’interpretazione della Fiat Barchetta del 2007 e, infine, il prototipo Lancia Kayak del 1995, realizzato su meccanica della Lancia K. Pezzi unici che, in passato, pochi hanno potuto vedere. Collezione che, speriamo, rimanga a Torino e non emigri altrove”.
Senza dimenticare gli anniversari e relativi stand: il 50° della Lamborghini Miura, il 50° dell’Alfa Romeo Duetto e il 70° della Vespa.
C’è poi lo stand dell’Automobile Club Torino, dove molti visitatori potranno farsi semplicemente soci o rinnovare la propria tessera, oppure iscriversi come soci sportivi ottenendo la licenza per correre o rinnovandola previa visita medica e, pare, esame teorico.
“Un ampio spazio ben ambientato – spiega Gianoglio – con due vetture significative, come una rara Lancia D24, una delle ultime Sport costruite dalla Lancia. Nel 1953, con questa vettura, quei fenomeni di Fangio, Taruffi e Castellotti si classificarono rispettivamente 1°, 2° e 3° alla Carrera Panamericana. Con la D24 nel 1954 Piero Taruffi vinse il Giro di Sicilia e la Targa Florio, Alberto Ascari la Mille Miglia e Gigi Villoresi il Gran Premio di Oporto, in Portogallo”. Vettura progettata dai tecnici guidati da Vittorio Jano. Esposta anche una bella Fiat 124 Spider Abarth 1.8 che fu regina dei rally.
Segnaliamo anche che, sabato mattina, avranno luogo due interessanti momenti: alle 12,30 di sabato, nel 2° padiglione, in prossimità dell’ingresso, verrà presentata l’edizione 2016 del “Memory Fornaca”, in ricordo del chierese Nino Fornaca, un pozzo di scienza nel mondo dei rally. La manifestazione,organizzata dalla chierese “Amici di Nino Fornaca”, giunta alla sua quinta edizione, si è arricchita di altre due importanti rally storici: accanto a quelli piemontesi Campagnolo, Memorial Conrero,Rally della Lana e al toscano Isola d’Elba, ora si sono infatti affiancati il toscano Vallate Areatine e il più famoso e ligure Rally di Sanremo, che fu prova valida per i titoli Italiano e Mondiale Piloti e Costruttori. Aperitivo offerto da uno degli sponsor, la Martini & Rossi.
Ecco poi un ritrovo della famosa scuderia torinese Racing Club 19, della quale fece parte anche Nino Farina. Si terrà alle ore 11 nello stand situato vicino all’ingresso di via Nizza, presenti numerosi ex piloti del team (presieduto da Giorgio Tessore, genero di quel Gino Valenzano che fu pilota ufficiale della Lancia) che oggi disputano gare su vetture sportive storiche.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *