INNOVAZIONE – Il motore ibrido a metanolo di Geely
Il costruttore cinese sembra essere pronto a rivoluzionare il mercato con un motore ibrido ultra efficiente, capace di ridurre drasticamente i consumi grazie all’uso del metanolo. Più risparmio, meno emissioni e prestazioni eccellenti anche a temperature estreme
Geely è pronta a smentire chi pensa che le auto ibride siano il massimo dell’efficienza, con un modello che sembrerebbe uscito direttamente dal futuro. L’azienda cinese, ormai protagonista del settore automobilistico, starebbe per lanciare un’auto con consumi talmente ridotti da far felici sia il portafoglio sia l’ambiente.
Geely è un’importante casa automobilistica cinese fondata nel 1986 da Li Shufu. Inizialmente attiva nella produzione di frigoriferi e motocicli, ha fatto il suo ingresso nel settore automobilistico nel 1997 e oggi è uno dei maggiori gruppi automobilistici cinesi, con una forte presenza globale. Nel 2010 ha acquisito Volvo Cars dalla Ford, rafforzando la sua reputazione internazionale. Successivamente, ha investito in altri marchi come Lotus, Proton e il servizio di ride-hailing Cao Cao Mobility. Geely possiede anche Lynk & Co, un brand di fascia premium, e Zeekr, specializzato in veicoli elettrici. Il gruppo è all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie di mobilità sostenibile, con investimenti in veicoli elettrici e guida autonoma. Ha inoltre una partecipazione significativa in Daimler, la società madre di Mercedes-Benz. Grazie a questa strategia, Geely si è affermata come un attore chiave nel panorama automobilistico globale.
Ora il colosso cinese afferma di avere una marcia in più per imporsi nel mercato delle auto ibride: il modello in arrivo promette di rivoluzionare il settore, grazie a un motore che richiede pochissimo carburante per funzionare. Un dettaglio che, in tempi di transizione ecologica e rincari energetici, non può che destare grande interesse.
Un motore ibrido davvero efficiente
La chiave del successo, ciò che rende così speciale questo nuovo motore sembra essere proprio la sua straordinaria efficienza termica: oltre il 48%, un valore nettamente superiore alla media del settore. In pratica, significa che riesce a trasformare più energia possibile del carburante in potenza utile, riducendo sprechi e emissioni.
Non solo efficienza, ma anche resistenza: in Geely affermano che questo motore può funzionare senza problemi anche a temperature estreme, fino a -40°C. Un dettaglio non trascurabile per chi vive in climi rigidi e non vuole ritrovarsi con l’auto in panne nelle fredde mattinate invernali.
Il metanolo: l’asso nella manica di Geely
L’elemento più innovativo del sistema è senza dubbio il metanolo. Questo carburante viene miscelato con la benzina in un unico serbatoio, creando un connubio che riduce drasticamente i consumi di combustibili fossili. La scelta del metanolo ha diversi punti di forza. Innanzitutto ha un basso impatto ambientale, poiché la sua produzione è meno inquinante rispetto a quella della benzina tradizionale. E poi è disponibile e ha costi ridotti, in quanto in molte nazioni il metanolo può essere prodotto da biomasse o addirittura da CO2 riciclata, rendendolo una risorsa sostenibile. Infine, grazie ai progressi tecnologici il metanolo viene oggi sintetizzato in modo più sicuro, riducendone la pericolosità e aumentando la sua compatibilità con i motori moderni.
Un altro carburante ancora più verde?
L’idea di Geely di puntare su questa soluzione potrebbe rappresentare un primo passo verso un’adozione più ampia del metanolo come alternativa ai combustibili tradizionali. Certo, restano ancora molte sfide da affrontare, come la diffusione di infrastrutture per il rifornimento e la necessità di regolamentazioni adeguate. Ma se questo modello dovesse rivelarsi un successo, potremmo trovarci di fronte a una piccola rivoluzione nel settore automobilistico.
Forse non è ancora il momento di dire addio alla benzina, ma Geely sta dimostrando che il futuro della mobilità potrebbe dipendere un po’ meno da elettricità e idrogeno: chissà, magari il prossimo pieno lo faremo con un carburante tutto nuovo.
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