Internet sempre più indispensabile per il Service Aftermarket: aumentati del 47% gli investimenti in strumenti e pubblicità digitali

Anche nel mondo del Service Aftermarket automobilistico, andando dai pneumatici al car service, dalle attrezzature per officina fino ai ricambi, l’utilizzo di Internet conta sempre di più per fare business. Nell’ultimo biennio c’è stat una forte crescita di questa consapevolezza, anche se non sempre ciò ha implicato la creazione di una strategia digitale definita degli operatori.
Durante la 27esima edizione di Autopromotec, rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che ogni anno raduna i professionisti della filiera del post-vendita automotive, DealerK la piattaforma di Software a Service per i concessionari leader in Italia, ha presentato la seconda edizione della Survey sull’uso di internet nel mondo del service.
La survey, condotta su un panel di oltre 1300 operatori del settore – tra società indipendenti, concessionarie ufficiali di una o più case auto e società affiliate ad un franchising – è stata realizzata con il supporto di AsConAuto, Autopromotec, Consulta Service Manager e Cercaofficina.it

I risultati del sondaggio parlano chiaro: il 68% dei service post-vendita ha un proprio sito internet, sviluppato internamente (31%), con il supporto di un’azienda specializzata nel settore automotive (17%) o con l’aiuto di un’agenzia locale (15%) o di parenti e amici (5%). Benché si tratti di un numero in forte crescita, questo dato sottintende come oltre il 30% non ne abbia ancora uno e, anzi, il 10% degli intervistati pensa che non sia di alcuna utilità.

Chi ce l’ha, però, l’ha reso responsive – in grado cioè di adattarsi ai diversi device: rispetto alla prima edizione dell’indagine, questa percentuale è cresciuta di oltre il 20 % arrivando al 64%. Eppure, non si tratta di siti particolarmente evoluti considerando che il 55% del campione non ha messo ancora a disposizione dei clienti una modalità di prenotazione online degli appuntamenti.

La maggiore consapevolezza delle opportunità del web si riflette anche in un’aumentata volontà di tracciare il traffico del proprio sito internet: se due anni fa questo veniva ignorato dal 55% del campione, adesso questa percentuale è scesa al 43%. In due anni, inoltre, è cresciuto di 12 punti percentuali il ricorso ad un sistema CRM per la gestione delle promozioni ai clienti.

Se il sito resta la vetrina per eccellenza (è l’elemento più importante per il 33% del campione), è sui social network che si gioca una partita fondamentale per fare business, aumentare il parco clienti e monitorarne i livelli di soddisfazione: Facebook batte Twitter in maniera netta, anche perché il primo dei due network viene percepito come più funzionale.

Capitolo investimenti: stando alle risposte date dagli intervistati, nell’ultimo biennio sono aumentati sia quelli in strumenti digitali (51%), sia quelli in pubblicità digitale (47%). Un segnale indicativo di una maggiore consapevolezza, anche se solo il 29% degli operatori ha dichiarato di aver messo tra le sue priorità quella di strutturare una strategia digitale per la propria azienda. La maggioranza sta iniziando a porre attenzione a questo aspetto (36%) mentre è convinto di farlo a stretto giro il 21% del totale. Solo il 14% (era il 25% due anni fa) non reputa questo aspetto come importante per il futuro della propria attività. I budget restano minimi, se non nulli: per il 37% il budget mensile per il marketing digitale è pari a zero.
Giusto per dare un termine di paragone, bisogna ricordare che sono il 25% della popolazione i così detti “analfabeti del web”, cioè tutti coloro che non usano MAI internet.

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