Le auto elettriche in Italia crescono, ma restano indietro rispetto agli obiettivi

La diffusione delle auto elettriche in Italia sta aumentando.

Ma – secondo Rivista Energia, autorevole periodico on line che affronta i temi dello sviluppo sostenibile – non abbastanza per centrare i target fissati a livello UE.

Nel primo quadrimestre 2025 nella nostra nazione sono state immatricolate 29.668 BEV, pari a un +82% rispetto al 2024, ma la loro quota sul totale resta solo al 5,07%.

Nel primo trimestre, l’intero comparto “elettrificato” (BEV + PHEV + ibridi non plug-in) ha raggiunto una quota del 54% delle nuove registrazioni, crescendo del 20,2%, mentre motori termici cadono sotto il 37%.

Nonostante incrementi percentuali significativi, l’Italia resta indietro rispetto ai principali Paesi UE, dove la quota BEV a fine 2025 è stimata intorno al 16-17% rispetto al nostro 5%.

Nel 2024 la quota di mercato BEV era attorno al 4,2% (a cui aggiungere un 3,3% di PHEV), stabile rispetto al 2023.

La disponibilità di incentivi e infrastrutture di ricarica è concentrata principalmente nel Nord Italia (58%), lasciando Sud e isole fortemente svantaggiate (23%).Con circa 41mila colonnine nel 2024, il rapporto è di 1 colonnina ogni 1.429 abitanti, rispetto a 1 ogni 266 nei Paesi del Nord Europa.

Inoltre, contribuisce a rallentare la diffusione dell’elettrico l’elevato costo delle batterie. Secondo fonti UN/ECE il sovrapprezzo medio di un veicolo BEV è ancora del 20% rispetto a un equivalente termico.

Infine le politiche di incentivo altalenanti non aiutano. Lo “scivolone” dei fondi dedicati a BEV e PHEV sta avendo un impatto negativo sul mercato.

Stellantis ha temporaneamente sospeso la produzione della Fiat 500e a Mirafiori a causa della domanda deludente e ha riprogrammato investimenti verso modelli ibridi.

Secondo gli analisti di IMARC Group, il mercato italiano delle auto elettriche passerà da 4,21 miliardi di euro (2024) a 14,02 miliardi nel 2033. Inoltre, i costi delle batterie sono scesi sotto i 120 dollari per kWh e si prevedono ulteriori riduzioni entro il 2030, rendendo i veicoli BEV competitivi.

Dal punto di vista ambientale, le BEV uiltizzano circa l’85% dell’energia elettrica fornita, contro il 25% di efficienza dei motori a combustione, con un risparmio energetico del 50% su tutto il ciclo di vita.

L’Italia ha imboccato la strada dell’auto elettrica, ma resta decisamente indietro rispetto agli obiettivi europei. Il potenziale esiste e i segnali di crescita ci sono, ma servono incentivi stabili, infrastrutture capillari e una strategia politica-industriale chiara, per evitare che la transizione resti un’occasione persa.

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