Le auto sono più sicure e gli incidenti diminuiscono, ma non basta

L’Ospite di Autologia, Marcello Pirovano, giornalista, direttore di Japan Car Magazine, Europe Car Magazine, MotorPad TV e Motorpad.It

I dati ufficiali ISTAT segnalano che da quindici anni è in calo costante il numero annuale di incidenti stradali con feriti e morti. Dal 2001 al 2014 i primi sono scesi da 7.096 a 3.381 e i secondi da 373.286 a 251.147. Dati confortanti, ma indubbiamente ancora troppo alti, per migliorare i quali molti sforzi debbono essere messi in atto con impegno da parte di tutti.
Dagli automobilisti in primo luogo con i loro comportamenti alla guida, dalle istituzioni chiamate a normative e controlli sempre più stringenti e ad una sistematica opera di educazione stradale e, infine, a realizzare infrastrutture più sicure.
Non è certamente estranea al miglioramento della situazione l’automobile in sé, con la sua qualità costruttiva e le tecnologie di sicurezza che mette disposizione.
 Da questo punto di vista ai vari Costruttori va riconosciuto uno sforzo costante nel proporre sistemi sempre più utili e sofisticati per la sicurezza attiva, passiva e preventiva, elementi fondamentali per ridurre il numero e la gravità degli incidenti.
Bastava essere al recente Salone di Detroit o al CES di Las Vegas per rendersi conto dei progressi in atto e di quanto oggi un automobilista e ogni utente della strada in genere siano assistiti per la prevenzione e l’integrità di tutti.
Ricordiamo che oggi c’è anche uno strumento ufficialmente riconosciuto per la validità dei suoi giudizi (tanto che viene utilizzato anche come elemento promozione) che analizza, dal punto di vista della sicurezza, ogni nuovo modello che entra in circolazione e cioè la normativa EuroNCAP. Le ultime “sentenze” di questo organismo assegnano, ad esempio, il massimo della valutazione, cioè le famose 5 Stelle per tipologia di veicolo a:
– Honda Jazz per le city car
- Jaguar XE per le station wagon grandi
- Infiniti Q30 per le station wagon compatte
- Ford Galaxy per le monovolume grandi
- Volkswagen Touran per le monovolume compatte
- Volvo XC 90 per i SUV grandi
- Mercedes GLC per i SUV compatti
- Mazda MX-5 per i roadster
L’osservazione finale chiama in causa le Compagnie Assicuratrici e una delle rivendicazioni che fanno parte del programma de La Compagnia dell’Automobile, ovvero: se gli incidenti diminuiscono e ne diminuisce il costo anche per le dotazioni di sicurezza di cui la vettura dispone, perché non sono ipotizzabili polizze legate non solo all’età del contraente, alla zona geografica e, ovviamente, al tipo di vettura, ma anche in stretto rapporto con i sistemi di sicurezza attiva, passiva e preventiva di cui la vettura dispone?
Questo anche in considerazione che questi sistemi rappresentano un costo per l’automobilista. È vero che la sicurezza “non ha costo” ma un certo rimborso di quanto si è già pagato con l’acquisto dell’auto meglio attrezzata merita sicuramente un riconoscimento.
I vantaggi sono anche sul piano sociale.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *