“Made in Italy”

L’Ospite di Autologia: Kiko Casalegno

Dopo avere scritto di deserto e di civiltà dell’italiano al volante (due utopie contemporanee che hanno come matrice comune il degrado della nostra era), offro agli amici del blog questa riflessione: sarà capitato a tutti, in giro per questo nostro bel paese, di incontrare spesso auto “istituzionali”, dalla polizia, alle Asl, alle polizie locali, ai servizi urbani ecc. ecc. di marca straniera… ma perché? Capisco ricorrere ad auto di produzione estera nell’impossibilità di avere un corrispondente modello italiano (leggi per esempio un land rover o simili per scopi fuoristradistici), ma perché permettere di acquistare Bmw, Seat, Vw, Peugeot, Skoda, Subaru e tante altre? non ritenete che l’uso di auto italiane da parte delle istituzioni sarebbe uno spot pubblicitario incredibile, e che, al contrario, questa abitudine sia nociva? Non mi sembra che nei paesi europei produttori di auto sia così facile vedere auto diverse da quelle nazionali… Al di là della nostra proverbiale esterofilia, non sarebbe corretto che fosse “obbligatorio” da parte dello stato l’acquisto di mezzi italiani e, dall’altra parte, “obbligatorio” fornire da parte del produttore  mezzi a prezzi “politici”, diciamo, per esempio, 1 euro in meno dell’offerta di case straniere? Non entro nelle dinamiche degli acquisti pubblici, perché ci sarebbe molto da dire, e molto da sospettare, ma una regola in tale senso, in un campo di così vasta risonanza, mi sembrerebbe doverosa e vantaggiosa. Si fa presto a parlare di “made in Italy” poi… cosa ne pensate? Buone vacanze a tutti!!!

1 commento
  1. Pier
    Pier dice:

    anche qui ci sono gli UFO?
    Ripropongo il mio commento misteriosamente sparito…

    original post:
    19 agosto 2015 en 19:13
    In teoria serei d’accordo, in pratica no, spiego il perchè. Sono al 100% d’accordo per quanto riguarda quei marchi in cui lo stato ha una partecipazione sulla proprietà; attualmente la Francia sulla Renault o, una volta l’Italia sull’Alfa Romeo in quanto lo stato ci guadagna direttamente. Sono parzialmente daccordo su auto comunque prodotte nel paese da un produttore locale od estero (per quanto rigurda l’Italia mi riferisco alla Punto alla Bravo alla Giulietta, panda ma anche alla DR1 la DR2 ecc) ovvero prodotte da forza lavoro operante in quel paese e che quindi vanno ad incrementare direttamente il PIL, ma il problema, soprattutto per le Amministrazioni pubbliche, sorge con la revisione della Spesa, ovvero i maledetti tagli con cui ogni amministrazione pubblica ha dovuto scontrarsi. Già qui non mi sento di condannare un’amministrazione che, per ottemperare a quanto richiesto dallo stato (il risparmio) acquista un auto che costa meno della corrispondente locale. Infine NON mi sento di criticare lo Stato che acquista ad esempio una Seat per la Polizia invece di una 500L (sono entrambe auto prodotte fuori dal territorio italiano, da ditte con sedi fiscali fuori dal territorio italiano si tratta, quindi auto STRANIERE). Concludo che sentimentalmente vorrei vedere i Carabinieri sempre e solo su Alfa Romeo, ma non mi sento di criticare assolutamente lo stato che ha deciso, in applicazione di una Legge, di spendere meno per avere un prodotto ugualmente “straniero” ma che costa meno. (Leggi la nuova fornitura di Seat per Polizia e Carabinieri).

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