Mercedes premiata con “Volante d’oro 2024”, ricorda l’ammiraglia 600 con bar e rasoio

La Mercedes 600, ammiraglia per oltre 19 anni, era la degna erede delle grandi auto di rappresentanza della casa di Stoccarda. Una berlina extra lusso ideata per diventare, negli Anni Sessanta, uno specchietto magico per Re, Sultani, Capi di Stato, star di Hollywood, personalità del jet set e miliardari. Derivava in parte dalla Typ 300. Il divano posteriore era dotato di un mini bar per eventuali rinfreschi.

Ne furono prodotti 2.677 esemplari di W100 E 63 dal 1964 al 1981. E di questi 487 erano a passo lungo. Anche nel parco auto del Vaticano ne entrò un esemplare grazie a Papa Paolo VI.

C’era anche l’allestimento Landaulet, con 4 o 6 porte, utilizzato nelle parate militari.

Sotto il cofano un motore 8 cilindri a V di 6.332 cc, un rapporto di compressione 8.8:1. La potenza era di 250 cv a 4000 giri/min di serie (su richiesta anche di 220 cv). Velocità massima di 205 kmh. Distribuzione ad albero a camme per bancata, alimentazione con impianto d’iniezione meccanico Bosch (benzina), con pompa ad otto pistoncini, Impianto elettrico a 12 V, lubrificazione con circolazione forzata, radiatore per il raffreddamento dell’olio.

Cambio: trasmissione automatica, 4 marce + retromarcia. Telaio con carrozzeria portante, freni a pedale, a disco sulle  ruote, impianto idraulico con servofreno ad aria compressa. Freno a mano meccanico sulle ruote posteriori. La lunghezza della 600 Pullmann era di 6240 mm, la larghezza di 1950 mm, l’altezza di 1500 mm. Quelle della Limousine erano rispettivamente di 5540 mm, 1950 mm e 1485 mm. Il passo era di 3900 per la Pullmann e di 3200 per la Limousine. Pneumatici 9.00 H 15. Peso a vuoto di 2475 e 2650 kg. Il volante di sicurezza era regolabile.

La Mercedes 600 sfidava a testa alta Rolls-Royce e Bentley. Fu la prima vettura stradale del brand tedesco uscita da Sindlfingen spinta da un V8 ed ideata nello stile da Friedrich Geiger con il contributo di Paul Bracq, il papà della Bmw Serie 3 (ne fu realizzato anche un esemplare unico nel 1965).

Fra le curiosità va ricordata la centrale idraulica che permetteva il funzionamento di finestrini, bagagliaio, bocchette di ventilazione, il separè per il divano posteriore (dove si era ricavato non solo l’angolo bar ma perfino il frigo, la Tv,  il telefono, il tavolino da picnic estraibile, perfino il rasoio elettrico, il tettuccio apribile, la chiusura degli sportelli.

Mercedes comunque anche oggi riceve consensi: il sistema per la guida automatizzata ha vinto uno dei premi più prestigiosi dell’industria automobilistica: le riviste “Auto Bild” e “Bild am Sonntag” hanno premiato il DRIVE PILOT con il “Volante d’oro 2024” come migliore innovazione.

A ritirare il riconoscimento è stato Ola Kallenius, presidente del Consiglio d’Amministrazione di Mercedes Benz Group AG. Con la versione aggiornata di DRIVE PILOT (in grado di seguire il guidatore che precede in autostrada fino a 95 kmh in determinate condizioni, offrendo ai clienti un valore aggiunto), la casa tedesca è un passo avanti verso la guida autonoma. La premiazione si è svolta il 7 novembre presso l’Axel Springer Building di Berlino. (foto mercedesmotoring.com)

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *