A Milano Marittima il primo convegno sugli Autovelox: strumenti sanzionatori o slot machine dei comuni?
Italia, paese di santi, navigatori e …multati. Il bel Paese è da record mondiale come numero di autovelox sparsi sul territorio nazionale, come numero di sanzioni (nel 2015 erano 58 state emesse 58 milioni di multe contro i 23 milioni della Germania e i 18 della Francia), ma è record anche di contestazioni davanti agli organi preposti.
Con un incasso stimato in circa 7 miliardi di euro, le multe da autovelox rappresentano una delle principali fonti di introito per i comuni. Peccato che, come prevede la legge (articolo 208 del c.d.s.) il 50 per cento dei soldi incassati non vengano usati per la messa in sicurezza delle strade, ma distolti verso altri scopi.
Per fare luce sul sistema sanzionatorio, in alcuni casi vessatorio, a Milano Marittima il 23 febbraio presso l’Hotel Palace in viale 2 giugno, si terrà il primo convegno sugli autovelox. Parteciperanno relatori di primo piano, come avvocati penalisti, agenti di polizia ed esperti del settore, per verificare che le norme vengano rispettate e che non si creino abusi e situazioni critiche.
Infatti, in alcuni casi attorno alla sicurezza si sviluppa un vero e proprio business: si va dai sistemi di dissuasione, come i Velo Ok o simili, che oltre a non essere previsti dal codice della strada e non essere omologati, costano a chi li produce circa 170 euro, ma i comuni li pagano anche 3000 euro! Oppure i telelaser, che alle polizie locali vengono ceduti anche a 22 mila euro l’uno quando negli USA non superano i 4700 euro.
Insomma, un business di cui a volte se ne occupa la magistratura con sentenze che non dissuadono chi intende avvalersi in malafede degli strumenti di controllo. Di questo e altro ancora si parlerà a Milano Marittima nel convegno che è gratuito e libero a tutti coloro che vorranno partecipare.
Per informazioni:
- Paolo Ciccarone direttore RMC Motori 348 9016105 (pciccarone58@gmail.com)
- Roberto Franceschini, promotore, 393 5269547 (convegni.sicurezza@gmail.com)
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!