Il nodo di Bologna che strangolerà l’Italia

Per ora nessuno ne parla e si pone il problema, ma quello che dovrebbe accadere a Bologna a partire dal prossimo anno di problemi ne creerà non pochi e non solo ai bolognesi.

Con l’elezione del nuovo sindaco e gli ultimi “via libera” degli organi nazionali e locali non sembrano esserci più ostacoli per quello che si annuncia come un disastro annunciato di enormi proporzioni per il traffico locale ma soprattutto nazionale: la nuova tangenziale di Bologna e le conseguente “rivoluzione” nel nodo autostradale bolognese.

Per anni si è parlato di possibili “varianti” autostradali in grado di aggirare la tangenziale del capoluogo emiliano, proprio come è stato fatto a Roma e a Mestre, dove il traffico autostradale è stato allontanato dalla città rendendo più fluida la circolazione e riducendo le emissioni inquinanti in prossimità delle zone intensamente abitate. A Bologna è stato proposto in più occasioni il progetto di una variante Nord, che però ha subito trovato l’opposizione dei comuni limitrofi, con la motivazione che si sarebbero asfaltate grandi zone agricole. È stata allora prospettata la variante Sud, che passando quasi totalmente in galleria sotto le colline bolognesi non avrebbe intaccato le aree verdi, ma naturalmente si sono subito alzate le voci contrarie, che hanno chiamato in causa i danni alle falde acquifere e ogni altro disastro che tali gallerie avrebbero comportato.

In queste circostanze dovrebbe essere la politica a decidere e a prendere decisioni coraggiose che inevitabilmente scontentano qualcuno, ma vanno a vantaggio dell’intera comunità e in questo caso dell’intera nazione. Anche se in Emilia Romagna non manca un governatore che certamente sa prendere decisioni, il rischio di perdere consensi prima in vista delle elezioni regionali e fino a poche settimane fa di quelle comunali ha impedito di prendere decisioni coraggiose. E così si è arrivati ormai al punto di non ritorno, che prevede un ampliamento dell’attuale tangenziale e una modifica della circolazione autostradale, mantenendo però il tracciato attuale, senza varianti significative.

Cosa comporterà questo? Certamente almeno tre anni di lavori, con il traffico bolognese già congestionato (anzi, al limite del collasso!), specie in occasione degli esodi estivi e delle fiere, ma anche solo nelle ore di punta, che diverrà caotico e incontrollabile per tutta la durata dei lavori.

Bene si dirà, ma dopo finalmente i problemi del traffico autostrade e cittadino nel bolognese saranno finalmente risolti! Nemmeno per sogno: anche se il progetto risulterà “perfetto” dal punto di vista della concezione e dell’esecuzione, cosa di cui francamente c’è da dubitare, l’allargamento della tangenziale e del nodo autostradale risulterà insufficiente rispetto alla crescita prevista del traffico sia nazionale che cittadino, per cui le decisioni “coraggiose” rinviate oggi dovranno essere prese da qualcuno in futuro, ma intanto i disagi coinvolgeranno per anni tutti gli automobilisti.

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