Opinione bucaiola…

L’Italia è una repubblica democratica fondata sulla buca.
Altro che lavoro, che manca, a fare il giro della penisola nell’ultima Mille Miglia è emerso che il vero collante della nazione è la buca.
Quella stradale, tanto per cominciare, per arrivare poi al buco, di bilancio, che crea poi l’altra di buca.
Da Nord a Sud, passando per il Centro, è l’elemento di congiunzione fra il cittadino e lo stato, il comune, la provincia. Unico collante, la miriade di autovelox ponti a succhiare soldi al disgraziato che passa a 10 all’ora oltre il limite imposto. Che notoriamente è basso perché la strada fa schifo e per la sicurezza invece che riparare l’asfalto, preferiscono farti andare piano. Come dire che se consumi troppa aria non è dandoti più ossigeno che ti aiutano ma ti dicono di respirare meno. Fino a morire.
Lo stato di manutenzione, insomma, fa semplicemente schifo. D’altronde, l’associazione di chi produce asfalto lo dice chiaramente, mancano 50 milioni di tonnellate all’anno di asfalto sulle strade, il dato è in calo.
Eppure, eppure qualcosa non torna. Eh sì, perché nello stesso periodo in esame si è visto come, ad esempio, sono aumentati i pedaggi autostradali con una quota destinata all’ANAS per i lavori di ripristino. Allora, visto che per qualche strana ragione i pedaggi aumentano, il traffico cala ma i guadagni crescono, la domanda del villano ignorante è sempre la stessa: che fine fanno questi soldi?
Si riparano le strade, verrebbe da pensare. Invece no, la situazione buche è simile dappertutto, quindi non si ripara ‘na beata fava, come dicono in Toscana.
“La Mille Miglia ha attraversato paesi fuori dai grossi centri” ha detto un politico volendo giustificare le cose. Mica vero, abbiamo percorso la Cassia Bis, ovvero SS2 da Roma a Viterbo.
Una buca unica. In compenso c’erano autovelox a iosa, nascosti e imbucati, nonostante le leggi e sentenze della Cassazione dicano chiaramente che: 1) autovelox strumento di sicurezza deve essere visibile e segnalato, 2) gli autovelox nascosti sono considerati truffa ai danni del cittadino, 3) il 50 per cento delle multe deve andare in manutenzione stradale, 4) se la strada fa schifo non puoi mettere un autovelox a fare multe se la strada non è in condizioni perfette e percorribili; tutte sentenze della Cassazione e tutte leggi previste dal codice.
Eppure le amministrazioni se ne sbattono allegramente. E ci fermiamo qua.
E oltre alla Cassia Bis abbiamo attraversato altre zone, altre strade statali e provinciali. Tutte nello stesso identico stato: da fare schifo. Chi non ha percorso la polesana? O la Cesena Orte?
Alzi la mano chi non ha esempi da portare. Ebbene, questo sistema ha qualcosa di perverso se davanti a tanti soldi (si calcola circa 7,5 miliardi di indotti multe) non si trovano soldi per i lavori.
C’è qualcosa di strano negli accordi con le società autostradali, il cui pedaggio può solo aumentare con quote che vanno allo stato e all’ANAS, ma non si vede un solo risultato accettabile da questo accordo.
C’è qualcosa di strano nel lasciare a un solo soggetto, autostradale, la riscossione dei pedaggi col Telepass, impedendo ad altri operatori di applicare sistemi simili sulle varie reti autostradali, quindi non solo a un concessionario, ma agli altri 22 che devono far capo a Telepass e ai soldi (circa 2,5 miliardi di euro ogni sei mesi) che vengono poi distribuiti a chi di dovere.
C’è qualcosa di inspiegabile sul perché ci siano tanti soldi in contanti nei pagamenti dei pedaggi che finiscono nelle casse di un soggetto privato mentre la collettività deve confrontarsi con buche e situazioni di pericolo in giro.
Possibile che queste risorse debbano restare chiuse in banca in attesa che i famosi progetti vengano portati a termine (oltre 20 anni per la variante di valico sulla Bologna Firenze, hanno messo meno a fare le piramidi…) e ci siano enormi quantità di denaro ferme, inutilizzate?
Perché i soldi degli autovelox truffaldini e ruba quattrini dalle tasche dei cittadini non vengono usati per le riparazioni come prevede il codice, ma finiscono nella sagra della porchetta o nella festa di san Sebastiano patrono dei vigili urbani?
Possibile che si debba circolare in questo stato rischiare la pelle e sentirsi dare degli evasori perché hai superato il limite davanti a una macchinetta?
Possibile che si spendano 80 mila euro per comprare un autovelox e non se ne spendono 50 mila per sistemare tratti di strada?
Possibile che nei capitolati dei lavori non si inserisca una clausola per cui si chiede la garanzia dei lavori stessi e che in caso di cedimenti o buche debbano essere riparati da chi ha lavorato male? E’ un meccanismo talmente perverso, astruso, complicato e poco chiaro che consente a tutti di porsi delle domande e trarre ognuno la risposta che vuole.
Unica certezza, il sistema andrebbe semplificato, reso più chiaro e immediato. Perché poi se ci lasciamo la pelle in moto o in bici su una buca è sempre colpa dell’eccesso di velocità o della distrazione.
Del “delinquente” pubblico che non ha eseguito oppure omesso di fare certi lavori, non è mai colpa.

1 commento
  1. mister X
    mister X dice:

    una questione annosa che, come tante altre in questo paese, non si riesce a risolvere per mancanza di volontà politica. Per fortuna c’e’ qualcuno come l’autore dell’articolo che continua a denunciare questa vergogna che a Roma ad esempio, diventa un “problema” solo alla vigilia delle elezioni…Speriamo che i cittadini se lo ricordino quando andranno a votare

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