OPINIONI – Come ridurre le emissioni (ma anche il traffico)…

Il trasporto su strada in Europa tra il 1990 e il 2022 ha aumentato le emissioni del 23% e sono quindi necessarie misure urgenti per allinearsi agli obiettivi climatici. Le proposte di un esperto la cui applicabilità su larga scala rimane comunque incerta

Le emissioni di gas serra derivanti dal trasporto su strada nell’Europa dei 27 sono aumentate del 23% tra il 1990 e il 2022, mentre nello stesso periodo le emissioni totali di tutti i settori sono diminuite del 29%. Questo squilibrio mette in evidenza la necessità di misure aggiuntive per allineare le emissioni del traffico stradale agli obiettivi europei e agli accordi internazionali sul cambiamento climatico. A domandarsi quali strategie andrebbero applicate è Arie Bleijenberg, presidente di Transport & Environment in una lettera aperta pubblicata sul sito di T&E.

Misure efficaci per ridurre traffico e inquinamento

Sono quattro i punti messi in evidenza da Bleijenberg. Il primo è rendere più densamente popolate le aree urbane, cioè costruire nuove abitazioni all’interno delle città invece che disperderle nel territorio: questo può ridurre la mobilità in auto del 3%. I residenti urbani, infatti, guidano meno rispetto a chi vive in zone periferiche, senza rinunciare a una buona accessibilità a lavoro e servizi.

Limitare l’espansione delle autostrade: evitare l’ampliamento della rete porterebbe a una riduzione del traffico automobilistico del 3% entro il 2030 nei soli Paesi Bassi. Più strade incentivano infatti un maggiore uso dell’auto, aggravando il problema.

Quindi, ripensare le città per un ambiente sano e vivibile Ridisegnare gli spazi urbani a favore di pedoni e ciclisti riduce la dipendenza dall’auto. Nelle grandi città olandesi, i residenti hanno già diminuito del 25% i loro spostamenti in auto rispetto all’inizio del secolo.

Infine, migliorare e rendere più economico il trasporto pubblico Un incremento del 50% dei passeggeri nel trasporto pubblico potrebbe ridurre l’uso dell’auto dell’1-2%. Offrire alternative valide e convenienti incentiva i cittadini a lasciare l’auto a casa.

Per Bleijenberg, combinando queste misure (che in realtà in scenari come quello italiano sembrano di difficile attuazione) la mobilità in auto potrebbe ridursi di circa il 10%, con un conseguente calo dell’inquinamento automobilistico.

L’impatto delle auto elettriche

Per il presidente di T&E il passaggio ai veicoli elettrici avrebbe un effetto ancora più significativo: le emissioni di gas serra si riducono del 60-70%, considerando anche la produzione delle batterie. Il residuo impatto ambientale deriva principalmente dai materiali utilizzati, come acciaio, alluminio e plastica. Per abbattere ulteriormente le emissioni, è fondamentale rendere più sostenibile la produzione di questi materiali e contrastare la tendenza a realizzare auto sempre più grandi e pesanti.

Citando anche il suo studio “The transport-urbanisation dialectic”, Bleijenberg infine afferma che a differenza di molte proiezioni ufficiali, un aumento dei costi legati ai trasporti in auto non avrà un impatto significativo sull’uso dei mezzi privati. Guidare è già relativamente economico e, se necessario, le persone possono scegliere vetture meno costose. Il vero limite al traffico automobilistico non è il prezzo, ma il tempo massimo che gli individui sono disposti a dedicare agli spostamenti.

Ma tutto ciò funzionerà davvero?

Proposte interessanti, certo, ma che delineano un quadro chiaro di possibili strategie per ridurre le emissioni del trasporto su strada lasciando alcune domande aperte. Le misure suggerite sono realmente applicabili su larga scala, soprattutto in Paesi con una diversa conformazione urbana e infrastrutturale rispetto ai Paesi Bassi? Inoltre, l’efficacia del passaggio ai veicoli elettrici potrebbe essere compromessa dalla sostenibilità della filiera produttiva e dalla crescente domanda di materiali critici. Infine, se il vero limite al traffico è il tempo di percorrenza più che il costo, come possono le politiche pubbliche incidere su questo fattore senza compromettere accessibilità e qualità della vita?

 

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