Parabrezza e tergicristallo: ora anche con…auto-lavaggio

Il parabrezza di un aereo, di un auto, di un autocarro è la finestratura anteriore dell’abitacolo a protezione dell’aria. Inoltre protegge gli occupanti del veicolo anche dalle temperature estreme, da polvere, insetti e pietrisco. Può disporre anche di uno strato UV per schermare la luce ultravioletta.

L’ultima <chicca> l’offre la Jeep Gladiator, in vendita da metà anno, con la serie speciale Launch Edition: questo pick-up batte la concorrenza proponendo non solo un parabrezza ripiegabile ma anche un sistema di auto-lavaggio (con punta per l’irrigazione dell’acqua) che manterrà la telecamera pulita per garantire una visione frontale chiara in ogni momento. Inoltre le diverse configurazioni di parabrezza e tettuccio consentono di
scegliere tra tre configurazioni: hard top a tre pannelli, soft top e senza tetto, viaggiando così in massima libertà in ogni stagione.

Ma anche i tergicristalli evolvono. Mercedes Benz si è valsa del sistema Monoblade, in cui uno solo si estende per avvicinarsi agli angoli e si ritrae al centro, tracciando un percorso a “W”. Alcuni modelli di elevata cilindrata adoperano quelli a scomparsa. Quando sono spenti interviene un meccanismo che li sposta verso l’estremo inferiore del parabrezza e li cela alla vista grazie alla copertura del cofano.

Ford ha lanciato la tecnologia Windscreen Weather Station che consente al parabrezza dell’auto di non appannarsi grazie al rilevamento dell’umidità dell’aria e delle variazioni di temperatura del vetro. Il dispositivo sistemato vicino allo specchietto retrovisore ha una
dimensione di 5 x 3 cm (al suo interno ha diversi sensori che consentono di prevenire l’appannamento). Lo si trova su Kuga ed Explorer. Inoltre su alcuni modelli tramite l’app Fordpass è possibile gestire da remoto diversi aspetti del parabrezza.

Ma anche Google ed altri marchi proiettano qualsiasi app sul parabrezza come Hudly,
compatibile con Android e iOS ma con l’utilizzo di una adattatore HDMI, Sygic che introduce HUD la funzione in-app che proietta il navigatore sul parabrezza dell’auto. Una Sygic che rappresenta in sostanza le mappe TomTom ad alta qualità prontr ad essere usate sui iPhone e iPad senza connessione internet. Ed ancora c’è una funzionalità innovativa che utilizza la fotocamera del telefono per visualizzare le istruzioni di navigazione davanti ai tuoi occhi mentre sei alla guida. Sygic Car Navigation la si trova anche sulla Jaguar Land Rover. Sygic GPS Navigation potrebbe diventare una alternativa a Google Maps su Android Auto ed a Waze.

Scendendo nei dettagli i moderni parabrezza sono costituiti generalmente da vetro laminato, ovvero formato da due lastre di vetro e da uno strato di plastica intermedio, vengono fissati perimetralmente alla carrozzeria mediante guarnizioni e collanti. La finestratura posteriore è invece il lunotto.

Occorre risalire al 1903 quando J.H. Apjohn trovò un metodo per muovere due spazzole su e giù su un parabrezza, poi due anni dopo, sempre negli Usa, fu Mary Anderson ad inventare il braccio di oscillazione per il tergicristallo. Nel 1911 arrivò il primo brevetto
inglese firmato da Gladstone Adams. Nel 1969  videro la luce i primi tergicristalli ad intermittenza grazie all’intuito di Robert Kearns che lo vide uscire vincente dopo una battaglia legale con Ford (da questo episodio  fu tratto il film Flash of Genius). Nel 1970 Saab introdusse i tergifari nella sua produzione. Verso la fine del XX secolo arrivarono i tergicristalli intelligenti sulla Buick Park Avenue Ultra. I primi artigianali parabrezza erano costituiti da normale vetro per finestre, poi furono sostituiti con vetro temperato ed erano installati sul telaio attraverso guarnizioni di gomma o di neoprene.

Oggi i parabrezza possono essere del tipo singolo, multiplo, perpendicolare al suolo, inclinato, piatto, arcuato, ad unghia (come ad esempio nella Lancia Stratos), semisferico (come sulla Ferrari P4/5), a bordi curvi per garantire una maggiore visibilità laterale.
Inoltre i parabrezza possono avere anche altre caratteristiche come oscuramento e fascia parasole, riscaldamento, a controllo solare o con sensori luce pioggia e telecamere. Ed ancora sono in vendita anche parabrezza antighiaccio e magnetici. Il tergicristallo è costituito da un braccio che viene mosso dal motorino d’azionamento e sorregge il
telaio della lama, struttura quest’ultima che fino al 1998 era formata da vari elementi metallici o in materiale plastico.

Poi dal 1999 la Bosch ha introdotto telai senza snodi costituiti da un solo elemento, definiti “aerotwin”. Quindi c’era il gommino che si muoveva sul vetro, spingendo via l’acqua dalla superficie. Il telaio accoppiato alla lama forniva la spazzola. La velocità è regolabile e il movimento può essere scelto tra continuo o intermittente. La maggior parte della auto usa due braccia radiali sincronizzate, mentre i veicoli commerciali usano uno o più braccia pantografiche. Ad esempio sulla Renault 4, prodotta in 8 milioni di unità (debuttò nel ’61 al salone di Parigi), diversi i punti deboli: i finestrini scorrevoli montati lateralmente anzichè verso il basso, impedivano al guidatore di sporgersi di fianco per effettuare una manovra a marcia indietro.
Inoltre lo specchietto retrovisore interno collocato sulla plancia anzichè in alto, pressochè inutile se sul sedile posteriore si trovavano due passeggeri di corporatura robusta. Per non parlare delle spazzole dei tergicristalli, che oltre ad essere minuscole non riuscivano a pulire più del 70% del parabrezza. Nell’83 quest’ultimo fu del tipo stratificato. Nell’89 la gamma si arricchì dello specchietto retrovisore esterno destro e del retronebbia. Una R4 che fu assemblata anche in Italia a Pomigliano d’Arco nel ’62 ma insieme alla Dauphine oltre che in Australia, Argentina, Angola, Algeria, Ceylon, Cile, Congo, Costa d’Avorio, Costa Rica, Filippine, Ghana, Jugoslavia, Madagascar, Marocco, Messico, Perù, Sud Africa, Zimbabwe, Tunisia, Uruguay, Venezuela e ovviamente Francia.

Da segnalare anche l’illuminotecnica Audi, dai fari a carburo alla tecnologia OLED, alla
firma luminosa con la digitalizzazione dei proiettori e delle luci del futuro che comunicheranno con tutti gli utenti della strada anche a bordo carreggiata.

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