Il Parlamento italiano non ha avuto tempo di occuparsi si sicurezza stradale!

Centinaia di incidenti stradali causati dall’uso degli smartphone durante la guida (secondo l’ACI ben 3 su 4), bambini dimenticati prigionieri in macchina e i nostri amministratori che non legiferano distratti da tedianti discussioni faziose, che interessano solo a loro che sono in campagna elettorale permanente. E gli italiani che hanno troppa pazienza di fronte alla sfacciataggine del potere.

Riportiamo qui sotto quanto ha dichiarato Giordano Biserni, Presidente dell’ASAPS, a proposito dell’ennesimo comportamento di menefreghismo dei governanti italiani nei confronti della sicurezza sulle nostre strade.

“Le agenzie e i portali dei quotidiani ci hanno riportato la notizia che  “non c’è l’ammissibilità e salta in aula l’esame sulla stretta sull’uso dei cellulari alla guida e l’obbligo di prevedere allarmi per i seggiolini dei bimbi montati in macchina. Sono (anche) queste le misure che incappano nella tagliola dell’esame della manovra da parte della commissione Bilancio della Camera. Le norme non saranno messe ai voti a causa dell’estraneità della materia.”

Avevamo parlato di “colpo di scena” nel finale di questa legislatura, perché si tornava a discutere di sicurezza stradale dopo che il Parlamento aveva approvato in 5 anni solo le nuove norme in materia di omicidio stradale e lesioni personali stradali, facendo però finire in un binario morto la riforma del CdS. Andava considerato positivo il fatto che  di fronte ai dati sui morti e feriti in ogni fine-settimana, qualcuno in Parlamento, come noi,  avesse dimostrato di avere a cuore un tema troppo spesso dimenticato, quella della salvaguardia dell’incolumità pubblica sulle nostre strade.
Ci avevamo creduto, ci eravamo illusi, anche qualche parlamentare ci aveva contattato e scritto per informarci e rendere nota  l’approvazione in Commissione Trasporti alla Camera. Non aveva fatto però i conti con altre Commissioni, altri parlamentari. Quando si sente parlare di “tagliola” non si comprende che la vera tagliola è quella sulle strade, quella che non ti restituisce un marito, un fratello, una moglie, un figlio, un amico.

Ebbene, con qualche speranza concreta stavano forse ipotizzando un finale col botto. Invece ora “sarà un liberi tutti“, perché lo sappiamo bene, da addetti ai lavori, che è impossibile trovare un solo utente che abbia subito la sospensione della patente per aver commesso la medesima violazione nel biennio, quella di essere stato sorpreso alla guida con il cellulare in mano.

Intanto molti italiani continueranno ad essere campioni olimpici di lancio del cellulare alla vista della pattuglia (di notte non ce n’è neppure bisogno) e campioni del mondo nei ricorsi sistematici (anche quando hanno palesemente torto)  ai sempre comprensivi Giudici di pace, con ottime probabilità di farla franca in barba alla polizia. In questo modo il passo avanti fatto con la legge sull’Omicidio stradale sarà in larga parte vanificato.

Già, perché gli agenti  quando vanno e rilevare un’incidente mortale, quello strumento di comunicazione (e navigazione),  a volte lo trovano ancora nella mani, sporco di sangue e accade che lo sentano squillare, qualcuno li sta richiamando. “L’ebbrezza del terzo millennio”, potrà continuare a mietere vittime, consapevoli noi tutti che l’antidoto è ancora molto lontano. Nella speranza che i prossimi “medici” possano trovare una cura tempestiva, prima che sia troppo tardi.

Sì anche i bambini possono aspettare con la speranza che i loro cari non li dimentichino in auto con 40 gradi di temperatura.  Magari un sistema di allarme con chiamata sul cellulare sarebbe stato l’ideale. E in quel caso il telefonino sarebbe stato davvero utile.”

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