(Più di) 7 domande ad Alessandro Toppino

Dalla Renault 5 a Boccioni, il gallerista torinese rivela come viaggiare tra capolavori e bagagliai. Un invito a esplorare le gallerie come luoghi vivi, dove le opere di Casorati e Boetti raccontano storie

Che cosa pensa un gallerista di un’auto, che importanza ha per lui, che gli serve davvero… Questo il tipo di domande che avevo in mente entrando da Alessandro Toppino, Galleria Rocca 3, ma poi vedo una bellissima “Testa di donna “ che sembra guardarmi – di Carol Rama – quasi picassiana, una “Donna seduta tra le colline” di Felice Casorati, due piccoli raffinati Boetti realizzati con delle buste postali provenienti dall’Afghanistan! E dimentico tutto, domande e motivo della visita.

Così l’intervista finisce in una visita guidata a un pezzo di Novecento italiano, un concentrato di Torino artistica e scopro che Casorati aveva un padre ufficiale dell’esercito, che Boetti aveva una base a Peshawar in Afghanistan. Una piccola affascinante immersione in una Torino che ancora esiste, in via della Rocca 3, e in altri rari avamposti di arte e cultura torinesi.

Ma attenzione!

Bisogna farla finita con la soggezione a entrare in una galleria d’arte: entriamoci come entreremmo in una salumeria, una vineria o un pastificio.

A parlare e chiedere di cibo, per la mente e per gli occhi, e non solo per la bocca e il palato.

E questo deve valere per tutte le gallerie d’arte.

In fondo è come entrare in un museo senza pagare il biglietto, cinicamente, e con il privilegio di una visita guidata e appassionata da parte di chi l’ha organizzata e la gestisce con sapere e gusto.

Vale la visita (“vaut la visite”) la galleria Toppino in via della Rocca a Torino, come in tutte le altre gallerie della città.

E di tutte le città del mondo!

1. La tua prima auto?…

La mia prima auto fu una Renault 5 rossa.

2. La tua strada del cuore?

La mia strada del cuore è sicuramente quella che porta da Torino a Castellinaldo d’Alba, in provincia di Cuneo.

3. Rischio o prudenza, che cosa contraddistingue il suo stile di guida? E di vita?

Più prudenza che rischio.

4. La funzione dell’auto per un gallerista? E cche cosa è importante in un’auto?

La libertà, la possibilità in più di poter fare un affare immediato.

L’ elemento più importante è sicuramente la larghezza del bagagliaio.

5. Se pensi al mondo dell’auto, quale artista ti viene in mente?

Sicuramente Boccioni per la velocità che è alla base delle sue opere, come anche altri artisti futuristi.

6. Un quadro o una scultura che rappresenta il mondo dell’automobile che vorresti proporre o acquistare…

Forse è un po’ banale ma le macchine da corsa di Scarpitta.

7. In viaggio con… quali artisti porteresti in viaggio con te?

In questo momento sto per partire con Daniele Galliano, simpatico e talentuoso artista torinese, e sto andando a Milano a vedere la fiera Miart. Devo dire che un artista che mi avrebbe fatto veramente piacere unire a noi è sicuramente Salvo che ho avuto la fortuna di conoscere: grande artista ma anche grande amico.

8. Fantasy dinner o se preferisci (visto che oggi va di moda) chi inviti a un tuo finissage tra i protagonisti del mondo dell’auto di ieri o di oggi?

Può sembrare scontato, Gianni Agnelli che fu pure collezionista raffinato.

9. E dietro la curva?

Altre curve ? ?

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *