(Più di) Sette domande a Giovanni Brancale

Si può essere medici di professione e cineasti per passione.

Si può essere lucani di nascita e toscani di adozione.

Giovanni Brancale è un medico con la malattia del cinema.

“Sono nato nel 1955 a Sant’Arcangelo nella provincia di Potenza.

Risiedo a Firenze dal 1973.

A Firenze svolgo attività di medico di famiglia da più trent’anni.

Da più di vent’anni mi dedico al cinema con film che scrivo, dirigo e finanzio.”

Cinema indipendente, con una particolare attenzione alle diseguaglianze e alle problematiche sociali, tratto comune tra la sua storia professionale e la sua narrazione cinematografica.

Ha appena girato “Sulle tracce di Antigone”, il dramma di Sofocle che viene attualizzato ai giorni nostri durante la seconda guerra mondiale.

Ma vediamo qui sotto il suo rapporto con l’automobile

1-La sua prima auto

Una fiat 850. Bianca

2-La sua strada del cuore

La strada dei colli fiorentini

3-Giovanni bambino sul sedile posteriore, Giovanni adulto su quello anteriore:

Era buio, vedevo le luci sulle colline: mi sembravano dei paesi fantastici.

La radio che suona “quando calienda il sol’”. “Felicità”.

Giovanni adulto: mi piace farmi sorprendere dal paesaggio

4-Rischio o prudenza cosa caratterizza il suo stile di guida.

Cerco di essere prudente

E di vita?

Mi piace il rischio ma a piccole dosi

5- Fantasy dinner con piloti di ieri e di oggi, chi invita a cena?

Clay Ragazzoni

6-Macchina o macchina da presa ?

Macchina da presa.

Con la macchina da presa cerco di dare forma ai miei fantasmi, ai miei sogni

Similitudini? Non ne vedo

7- Un film in cui l’auto è protagonista e che vuole ricordare

Ritorno al futuro

8- Auto nei suoi film, protagoniste o comparse ? 

Comparse

9- Meglio l’Alfa Duetto del Laureato o l’Aston Martin di James Bond  ? 

L’Alfa Duetto

10- “Sali Brancale … “ quella volta che le han detto sali e …

Piuttosto ‘Sali Giovanni’: i miei amici che mi invitavano ad andare a vedere il mare di notte

11-E dietro la curva ?

Spero un mondo migliore

Ps. Alcuni titoli dei suoi principali film

Il Maestro e Margherita ispirato al romanzo di Bulgakov e interamente girato a Firenze

Il rinnegato che racconta il fenomeno del brigantaggio in Basilicata

I naufraghi, girato durante il difficile periodo della pandemia nell’area abbandonata dell’Ospedale Psichiatrico di San Salvi a Firenze

 

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