(Più di) sette domande a Mike Robinson, designer

Lo ricordo al Centro Stile Lancia nel suo ufficio, con la porta sempre aperta, carismatico e “handsome”.

Immagino i suoi successi automobilistici e personali.

Mike è nato per coinvolgere, e faceva strano vederlo in Fabbrica, in quella fabbrica con le sue regole non scritte ma rigidissime, lui così “fora via”, un eretico in un mondo disciplinato, uno spirito libero all’interno dell’ultimo baluardo dell’ esercito sabaudo.

Un marziano letteralmente atterrato in Strada della Manta.  

“Parole-parole-parole…” cantava non a caso un soldato dell’esercito, passando li’ davanti… riluttante ai suoi metodi di lavoro mentre lui recitava il suo ennesimo sermone ispirato, che le auto vanno lavate a mano per capirle… (chissà chi sarà stato?) 

Considero, da appassionato e non da esperto, il prototipo Nea una piccola Tesla, l’ho rivista all’ Heritage di via Plava, e l’ho ri-trovata attuale come me la ricordavo (con la guida senza mani perfettamente funzionante nell’anno 2000.)

Così Dialogos il concetto del benessere a bordo, che è poi diventato l’auto del Papa, più benessere di cosi’, benedetta da sua Santità, Papa Giovanni ll. 

Ma torniamo al designer Robinson, ai progetti auto che ha realizzato e di cui va fiero, e lo facciamo usando le sue parole: 

“Ho tanti progetti preferiti, e sono quasi tutti il primo progetto di ogni azienda.

– Ghia – Ford Ghia Vignale TSX-4 del 1984, dove ho imparato il mondo dei concept car.

– Fiat – Bravo/Brava interni, dove ho imparato portare il design fino allo stabilimento e al lancio commerciale, con tante innovazioni.

Ha vinto l’Auto Europa dell’Anno 1995.

– Lancia – Dialogos, il mio primo progetto da Design Director, con 14 innovazioni primati mondiali.

– Bertone – Alfa Romeo Pandion, il nuovo record di velocità, con design, engineering e costruzione del prototipo marciante in 4 mesi e mezzo, con tante innovazioni.

– ED Design – Torq, il primo prototipo senza vetri esterni, aprendo le porte alle auto autonome.

– Blue Engineering – Eneron Magnus, un ulteriore record di velocità, con design, engineering e costruzione del prototipo marciante in 2 mesi e mezzo, con tante innovazioni”

Ecco a voi Mike Robinson che, come un altro Mike (Bongiorno), ha trovato l’America in Italia: 

1 – La tua prima auto … e la tua prima auto disegnata

Ho comprato la mia prima automobile il giorno del mio sedicesimo compleanno.

Ho dato l’esame della patente e ho comprato una Mustang fastback del 1967, quello di Steve McQueen nel film Bullitt.

Ho subito messo le gomme più larghe e ho alzato il posteriore. Aveva il motore V8 più piccolo, solo 4,5 litri.

Tutte le Mustang moderne prendono ispirazione da questo modello.

Sono arrivato in Italia nel 1979. Dopo aver lavorato per Aldo Sessano alla Open Design, sono andato a lavorare per Ghia.

La prima automobile presentato al pubblico che ho disegnato io fu la Ford Ghia Vignale TSX-4 del 1984.

Il bello in Ghia è che, quando un designer vinceva il concorso interna per i concept car da salone, doveva disegnare tutto da solo: esterni, interni, CMF, ecc.

Allora ho imparato molto giovane a disegnare ogni aspetto dell’automobile, seguendo i modelli di sviluppo in clay (argilla), la costruzione del prototipo da salone, poi tutti i dettagli come proiettori, fanali, grafiche, cuciture dei sedili, ecc.

Ho persino inserito un PC nel vano porta oggetti lato passeggero! Nel 1984!

Era una Commodore 64! Ahaha! Questo concept car fu uno delle ispirazioni per il grande passaggio in Ford, dalla Ford Tempo alla Ford Taurus, il best seller negli anni ’80-’90.

2 – Rischio o prudenza, cosa ha caratterizzato di più la tua vita professionale?

La mia vita professionale è sempre stato una sfida, per citare una celebra frase di Vincenzo Lancia: “Per la rottura delle regole, codificate dalla tradizione.” Rompere le regole è diventato la mia regola di design, ma per poterlo fare le devi conoscere.

Quindi ho sempre rischiato tutta la mia carriera, e in termini di innovazioni mai viste prima, e in termini di cambiare azienda se i miei superiori mi legavamo le mani, impedendomi di fare innovazioni.

3 – Fantasy dinner: chi inviti a cena di protagonisti del mondo dell’auto di ieri o di oggi? 

A me piace molto parlare di cose del futuro, che non esistono ancora, quindi inviterei amici molto stimolanti, come Giorgetto Giugiaro e Walter de Silva.

Alcuni non ci sono più, come Marcello Gandini e Syd Mead, e altri non ho mai avuto il piacere di conoscergli, come Nuccio Bertone, Luigi Colani e Steve Jobs.

Sono un grande appassionato di scultura rinascimentale e barocco, quindi inviterei Michelangelo Buonarroti, Leonardo Da Vinci, Gian Lorenzo Bernini e Antonio Canova.

Avrei mille domande per ognuno di loro.

4 – Il tuo segreto di designer …oggi puoi dircelo.

Il mio segreto è molto semplice: circondarmi sempre di designer più bravi di me, poi motivargli per crescere sempre più in alto.

Un direttore di design non vale nulla senza un team di creativi brillanti per affrontare ogni grande sfida che si presenta.

Io vivo per le sfide. Più sono difficili più mi diverto.

Le soddisfazioni dopo la consegna, oppure durante la presentazione al pubblico di un progetto eccellente, fatto in tempo record, strapieno di innovazione, beh, vivo per questo.

5 – Se ti volti indietro e cerchi di unire i punti della tua vita che disegno vedi? 

Sicuramente non una linea retta.

La carriera di un professionista non è mai lineare.

Bisogna prepararsi per gli alti e bassi, sia nella sfera professionale sia in quella privata.

Ho spiegato agli studenti di car design a Torino poco fa che la maggior parte di loro non troveranno un posto di lavoro appena finito la scuola.

Non ci sono cento posti di lavoro di car design a Torino. Ma non deve essere percepita come una sconfitta.

Ho spiegato che il mio primo posto di lavoro era con Aldo Sessano, che mi pagava 500 Lire al mese (€250!!!).

Alle fine di ogni mese non mangiavo perché non avevo soldi. Ma non mi importava. Volevo solo disegnare!

Questo inizio difficoltoso non ha certo impedito la mia carriera di fare grandi cose!

Dipende tutto da quanta passione e quanta perseveranza ognuno di noi mette nella carriera.

Vale per qualsiasi mestiere: sport, medicina, legge, design, ecc.

Mi ritengo estremamente fortunato per aver avuto e continuo ad avere l’opportunità di partecipare in tanti progetti fantastici.

6 – Il ruolo del designer auto è simile a quello di un fashion designer e di un interior designer?

Si e no.

Qualsiasi ruolo di design ha un aspetto di creatività, di progettazione, e di problem solving.

Ma ogni mestiere ha tante attività specifiche, che rende differente uno dall’altro.

Come paragonare un atleta di calcio, di basket, e di Formula Uno. Sono tutti atleti ma non sono intercambiabili.

Ho disegnato i vestiti per le modelle per i miei concept car per anni, ma non mi considero un fashion designer.

Ho disegnato gli interni di tante automobili, alcuni yacht, treni, jet, e alberghi, ma non mi sento un interior designer.

La cosa che accumuna i designer migliori è sempre la curiosità, la voglia di imparare, di crescere, tutta la vita (lifetime learning).

7 – Un tuo pensiero sull’elettrico. Auto tutte uguali? Cosa farà la differenza in un’auto, nell’era digitale?

Ho disegnato tantissime automobili, treni, pullman, camion, moto, e eVTOL elettriche (ndr tipo di veicolo elettrico a  decollo e atterraggio verticale- noto anche come taxi volante-) ; quindi, conosco molto bene quali sono i pro e contro della situazione attuale.

Purtroppo, non esiste abbastanza energia elettrica per alimentare tutti i veicoli del mondo se fossero elettriche.

Dunque, stanno comprando carbone da bruciare per produrre più energia elettrica.

Fa bene alla pianeta? Certo che no.

L’architettura dei veicoli elettrici è sicuramente diversa da quella dei veicoli con motori a combustione.

Allora perché le auto EV sono uguali a quelli termici?

Perché fa comodo a chi li produce.

La VW Golf (per esempio) deve ospitare motori a benzina, diesel, ibrido e plugin elettrica.

Allora per forza il design esterno ed interno sono tutti uguali.

I cinesi sono molto avanti a noi nell’elettrificazione dell’automobile.

Tra molto poco sbarcheranno in Europa e faranno strage di vendita ai danni dei march europei.

Sono scelte.

Il governo europeo ha deciso che dovremmo avere tutte vetture EV entro 2035, quindi gli OEM ( ndr produttori di apparecchiature originali) stanno correndo per elettrificarsi, spendendo miliardi, perdendo soldi perché le vetture elettriche che producono non vendono in Europa.

Allora? Significa che alcuni OEM europei spariranno per colpa della legislazione europea, e verranno sostituiti dai OEM cinesi prontissimi a vendere i loro surplus di vetture EV in Europa.

Complimenti. Avete pianificato tutto perfettamente!

8 – Adoro il nome e il progetto Dialogos, adoro il nome e il progetto Nea, in entrambi ci sento il futuro che sarebbe arrivato. 

Posso farti i complimenti?  Per non dirti che la Thesis è l’auto che ho guidato e amato di più… 

La Dialogos fu progetto meraviglioso, il mio primissimo progetto come neo-direttore design di Centro Stile Lancia. Avevo 40 anni.

Il briefing diceva: “un auto biodinamica per creare benessere a bordo”. Wow!

Un invito a nozze per un matto come me assettato di innovazioni.

Non conoscevo i miei nuovi designer in Lancia ma ho scoperto molto in fretta di essere circondato da tanti geni!

Designer estremamente brillanti ma anche sottovalutati prima del mio arrivo.

Li ho liberati dai loro vincoli del passato, motivandoli ad esprimersi in mille modi diversi.

Ho proibito di fare schizzi di automobili.

Devono prima stimolare il cervello, poi scaricare quei stimoli sulla carta. Non puoi immaginare la ricchezza dei risultati!

La cosa più strana era il tempo. Avevamo 24 mesi per realizzare il prototipo. Oggi mi danno due mesi!

Quindi, abbiamo potuto fare tantissima ricerca, e lo si vedeva. 14 innovazioni mai viste nel settore automobilistico.

La Dialogos fu la star del Salone di Torino del 1998.

Poi decisero di trasformarla nella nuova Kappa, la 841, la Lancia Thesis.

Strada facendo abbiamo anche creato e costruito la Giubileo, la Lancia Thesis limousine per Papa Giovanni Paolo II, per l’apertura del nuovo millennio.

Io e Rodolfo Gaffino abbiamo fatto tutto lo sviluppo insieme e fummo premiati con l’approvazione del Santo Padre in persona, contro Mercedes.

La direzione in Fiat non era molto felice ma non avevano molte alternative; quindi, fu costruito in tempo record per essere poi presentato a Natale 1999.

Peccato che la Thesis non abbia avuto il successo commerciale che meritava.

Fu ritardata nelle consegne un anno e mezzo per problemi elettronici (era la primissima automobile in Fiat ad affrontare il passaggio dai sistemi elettrici ai sistemi elettronici).

Tanti preordini furono annullati.

Certo che aveva un design molto diverso dagli altri concorrenti.

L’ho fatto apposta prima con Dialogos poi con Thesis.

Si vede che Fiat non era l’azienda giusta per una simile ammiraglia.

Nea fu presentata nel 2000, una concept car autonoma, perfettamente guidabile senza mani!

Tutto progettato all’interno di Fiat, con il Centro Ricerche Fiat  grande protagonista.

Eravamo uno dei primi al mondo ad avere un prototipo autonomo funzionante, 12 anni prima di Google.

Ma la Direzione in Fiat all’epoca ha deciso di proibire qualsiasi ulteriore attività di sviluppo per le auto autonome. Punto.

Eravamo leader mondiale all’epoca! Così è la vita.

9 – E dietro la curva?

Nel frattempo sono entrato in pensione, con gli anni decisi dalla legge italiana.

Ma oggi lavoro più forte che mai, lavorando con un’azienda formidabile di nome Blue, con un team di designer fortissimi!

I progetti che abbiamo richiedono multi-tasking (lavorando su più progetti simultaneamente), quindi, sono tutti estremamente veloci, offrendo però soluzioni spettacolari che invitano i nostri clienti a darci altri progetti.

Vedrete tra poco una serie di prototipi che vi lasceranno a bocca aperta.

Per ora è tutto confidenziale, ma anche divertentissimo.

Non posso immaginare un posto al mondo dove preferirei essere.

Sono un ragazzo molto fortunato!

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Mike_Robinson_(designer)

 

3 commenti
  1. Luciano Massone
    Luciano Massone dice:

    Conosco Mike e posso affermare che è un innovatore incallito!!! Ha innovato anche in enti diversi dal suo! In HR, nella Comunicazione e nel modo di concepire i sistemi di produzione!!! Sosteneva che i sistemi di produzione d di miglioramento continuo di un’azienda non sono altro che il DNA dell’azienda stessa! È disegno’ il logo del faps Fiat Auto Production System usando uno stilema ispirato alla rappresentazione del DNA. Sempre positivo e allegro e’ stato un piacere lavorarci insieme!!!!

  2. Roberto
    Roberto dice:

    Conosco Mike da tantissimo tempo. Ho vissuto giorni intensi con lui sia al Centro Ricerche Fiat sul prototipo Nea sia sul progetto 841 Thesis . Indelebile la campagna pubblicità con Mike e 841 e come special guest la figlia Rachael ( oggi apprezzata design di Ford ) . Mike è un uomo incredibile, un visionario che percepisce in anticipo le tendenze che diverranno realtà .

  3. Gaffino Rossi Rodolfo
    Gaffino Rossi Rodolfo dice:

    Mike è un Amico ma un grande professionista che sa motivare il suo gruppo di lavoro con grande capacità di aggregazione a 360°.e sempre proteso al futuro nel mondo globale.

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