Quando la mancata manutenzione costa la vita in autostrada

“I guardrail di Acqualonga non erano a norma e Autostrade per l’Italia ne è responsabile.” La procura di Avellino, che indaga sull’incidente avvenuto il 28 luglio 2013 sull’autostrada A16 in cui persero la vita 39 persone che viaggiavano su un autobus granturismo precipitato da un cavalcavia a causa del cedimento delle barriere di contenimento, ha reso note le motivazioni della richiesta di rinvio a giudizio.

Le barriere, non solo non erano certificate, ma erano lasciate in uno stato di degrado e non più efficienti, la Società avrebbe dovuto sostituire le barriere nei lavori eseguiti su quel tratto di strada nel 2009, ma pare che non sia stato programmato né l’adeguamento con barriere più efficienti e a norma, né la necessaria manutenzione delle vecchie barriere già installate.

«Non siamo certo contenti di aver ragione – ha dichiarano Michele Dell’Orco, capogruppo M5S in Commissione Trasporti – ma ciò che vogliamo ottenere è che il Ministro, mentre la giustizia farà il suo corso, non rimanga a guardare, ma faccia il suo lavoro e prenda questa tragedia come stimolo per migliorare la sicurezza delle nostre strade. La procura afferma infatti anche che barriere conformi, con tasso di elevata probabilità scientifica, avrebbero evitato la precipitazione dell’autobus ed è proprio su questo punto che vogliamo inchiodare Delrio alle sue responsabilità: purtroppo l’Italia è piena di guardrail non a norma, il Governo faccia una puntuale ricognizione dello stato e riveda la normativa che prevede l’obbligo di sostituzione dei guardrail solo in caso di lavori importanti sull’asse stradale. Infine – conclude Dell’Orco – Delrio blocchi la norma tecnica sui guardrail in corso di approvazione che abbassa addirittura gli standard di sicurezza e che di fatto eliminerebbe in futuro ogni responsabilità per i concessionari e gli enti preposti al controllo in casi di incidenti simili».

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *