Le pagelle del Gran Premio del Giappone di F1
A Suzuka, Verstappen si conferma imbattibile con una vittoria impeccabile, mentre il giovane Antonelli chiude con il sesto posto e il giro più veloce, mostrando talento e maturità straordinari. Mediocri le Ferrari, mai in gara per le prime posizioni
10 con lode – Antonelli (Mercedes)
AKA – l’acronimo con cui è conosciuto Andrea Kimi Antonelli – in Giappone ha stabilito il record del più giovane pilota di sempre a guidare un Gran Premio, pur con l’aiuto di una tattica che gli ha fatto ritardare la sosta ai box. Al debutto su un circuito impegnativo come quello di Suzuka, il diciottenne italiano è stato bravissimo in prova e perfetto in gara, terminando sesto e (altro record) con il giro più veloce.
10 – Verstappen (Red Bull)
Premiato dall’imperatrice del Giappone, il pilota olandese si è confermato imperatore di Suzuka: mai nessuno come lui, con quattro pole position e altrettante vittorie ottenute di seguito. Perfetto in prova, con un giro che ha sfruttato gli errorini dei piloti McLaren, e altrettanto perfetto in gara. A un punto dal vertice della classifica quando non più di un mese fa la Red Bull era data per abdicante al titolo piloti.
9 – Bearman (Haas)
Già l’anno scorso aveva dimostrato di essere davvero bravo e quest’anno sta confermando quanto ottenuto in passato (con vetture più performanti) anche con la mediocre Haas, portata a punti con un mezzo miracolo. Chissà se avrà chance di tornare in Ferrari (che lo tiene sotto contratto) quando la monoposto sarà più competitiva?…
9 – Piastri (McLaren)
Quanto ha da recriminare per l’errore nelle prove che lo ha costretto a partire dietro il compagno di squadra! Senza quella sbavatura sarebbe stato davanti a Norris e sicuramente avrebbe attaccato Verstappen negli ultimi 15 giri di gara. Ma da terzo, seppur chiaramente più veloce, il team l’ha obbligato a stare tranquillo.
8 – Hadjar (Racing Bulls)
Dopo il debutto da incubo in Australia con fuoripista e pianto a dirotto, sta dimostrando di essere davvero in gamba. Gran Premio perfetto, con ingresso in Q3 nelle prove e gara costante con il solo sorpasso subito da Hamilton – e da un sette volte campione del mondo ci sta, dai. Un consiglio: forse meglio non mettersi troppo in mostra, o tra due gare si ritrova sulla red Bull!
7 – Norris (McLaren)
Sembra quasi che abbia una sudditanza psicologia nei confronti di Verstappen: prima perde la testa cercando un impossibile sorpasso nella pit lane; e poi è succube, quasi ipnotizzato, dal ritmo della Red Bull e pensa più a difendersi da Piastri che ad attaccare il suo “amico” Max. Però, a rigor di logia, guida esattamente come avrebbero fatto Lauda o Prost quando puntavano al mondiale.
7 – Russell (Mercedes)
Sempre un po’ sornione, a vederlo sembra non faccia quanto potrebbe per emergere, e in pochi lo valutano per quello che davvero è: un fuoriclasse che porta una Mercedes ancora non perfetta sempre nelle posizioni che contano. Per ora se la gode, ma con uno come Antonelli dietro… sarà dura per lui.
7 – Albon (Williams)
L’arrivo di un pilota come Sainz in squadra può provocare due effetti: depressione o euforia. Sembra che Albon l’abbia presa giusta e nel weekend giapponese ha regolarmente sverniciato lo spagnolo.
6 – Leclerc (Ferrari)
Mah… non è chiaro se, per essersi ritrovato in un limbo anonimo per tutta la gara, deve accusare l’auto o anche un po’ se stesso. Certo, l’assoluta modestia della monoposto che guida non lo agevola molto, ma almeno è arrivato a punti senza squalifiche questa volta, e ancora davanti a Hamilton.
6 – Hamilton (Ferrari)
Merita la sufficienza per una scelta strategica diversa rispetto a tutti gli altri, forse nel tentativo di rovesciare la modestia del team in cui ha deciso di correre alla fine della sua carriera. E la merita anche perché lotta sempre e si vede che vorrebbe di più. Ma prendere, con gli pneumatici teoricamente migliori, dieci secondi in meno di 20 giri da uno sbarbatello come Antonelli… In pochi vorrebbero essere il suo ingegnere di pista ora.
6 – Tsunoda (Red Bull)
Ovviamente dal confronto con il compagno di team Verstappen esce massacrato, ma un po’ meno di Lawson e Perez che l’hanno preceduto sul sedile Red Bull. E già solo per questo motivo merita la sufficienza. Se avesse avuto la Racing Bulls è quasi certo che avrebbe fatto molto meglio!
6 – Alonso (Aston Martin)
Ormai le gare di Alonso sono tarate sulla seconda parte dello schieramento, e sembra che il suo obiettivo sia chiudere il mondiale davanti al suo compagno Stroll (figlio del padrone, va ricordato), non solo al termine della stagione, ma gara per gara. Ma per uno come lui, che soddisfazione sarà mai?
6 – Doohan (Alpine)
Sinceramente gli assegnerei 10 per aver affrontato una curva a 300 all’ora con il DRS aperto solo perché c’era riuscito con la PlayStation… un grande! Valutando prove e gara, sembra che sia sulla buona strada per conquistare un posto stabile nel team, allontanando le voci di possibili sostituti in tempi brevi.
6 – Gasly (Alpine)
Lui c’è sempre, o quasi. Quello che manca davvero in questo momento è la monoposto, che se non fosse guidata dal francese andrebbe molto peggio.
5 – Hulkenberg (Kick Sauber)
Certo che se l’obiettivo di Binotto & C è traghettare il team verso l’arrivo dell’Audi nel 2026, sarà un mondiale di lacrime e sanghe quello di quest’anno! Il povero Nico fa quel che può da grande professionista, ma – proprio perché è un grande professionista – meriterebbe di più.
5 – Sainz (Williams)
Lungo una volta, lungo una seconda, mai veramente in gara se non alla fine quando ha montato (tanto ormai, perso per perso…) le gomme rosse e così qualche sorpasso l’ha fatto. Certo che in Williams sembra che lo smalto che aveva in Ferrari sia scomparso.
4 – Lawson (Racing Bulls)
Arrivato in Formula 1 da predestinato bis (il primo e inimitabile predestinato è, come sanno tutti, Charles Leclerc) in Red Bull ha accusato la sindrome da Perez e dopo due gare terrificanti e senza risultati è stato “retrocesso” alla Racing Bulls. In Giappone, suo primo Gran Premio, ha iniziato timidamente bene, ma alla fine della gara è stato distrutto dal compagno di team Hadjar che non è certo Verstappen…
4 – Bortoleto (Kick Sauber)
Debuttare in Formula 1 è pur sempre entusiasmante, anche se in un team minore. Almeno per le prima gare, poi quando non riesci a schiodarti dal fondo della classifica ti prende la depressione e le tue prestazioni crollano. Speriamo che il buon Gabriel riesca a riemergere.
4 – Ocon (Haas)
Come dargli un voto migliore se per tutto il weekend si prende sberle da un mezzo rookie come Bearman? Speriamo si riprenda presto, perché “cazzuto” com’è appena si troverà dalle parti del compagno di squadra saranno scintille!
3 – Stroll (Aston Martin)
Ci sta pure simpatico, ogni tanto ha un exploit significativo ma dopo una gara come quella del Giappone quale scusa avrà potuto dare al suo team? O, meglio, che scuse potrà mai addurre suo padre per non farlo sostituire con qualche giovane più arrembante?
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