Sai cosa guidi ?
Il fatto è avvenuto qualche settimana fa. Un caro amico, abbastanza appassionato di vetture e di tecnica automobilistica, mi parla della sua nuova BMW serie 3 Touring affidatagli dall’azienda.
Una gita in montagna è l’occasione giusta per provarla. Mi avvicino alla vettura dalla parte anteriore. Prima di salire gli chiedo: “Che propulsore ha? A 4 o 6 cilindri?”. Lui mi risponde con un tragico: “Non lo so”.
Per gli addetti ai lavori so che è impossibile salire su qualsiasi mezzo dotato di motore a scoppio (e/o elettrico) senza informarsi prima delle sue caratteristiche tecniche, equipaggiamenti e cose varie. Ma, sinceramente, dal mio amico non mi aspettavo una simile riposta. Ragionandoci sopra trovo l’attenuante: l’arrivo del terzo figlio in famiglia (quasi contemporaneo a quello della quattro ruote tedesca), l’ha evidentemente distolto dalla sua normale curiosità. Inoltre, continuo a pensare, è sempre stato un automobilista più attento al comportamento dinamico complessivo della vettura che alle sue singole qualità tecniche.
Una volta messa in moto ascolto subito una ruvidità tipica dei 4 cilindri (che, per quanto perfezionati, non raggiungeranno mai la souplesse dei 6). Sempre da fermo, le vibrazioni mi portano a pensare che si tratta proprio della motorizzazione più piccola.
Due curve e l’inserimento di qualche marcia mi fanno capire che il cambio non è proprio il top (quindi impossibile che sia stato abbinato al propulsore più potente).
Questo lungo prologo per dire quanto poco sia apprezzata la tecnica delle vetture moderne. Anche se, come già detto, il mio amico ha delle attenuanti, questo fatto fa riflettere molto su come gran parte dell’appeal di una vettura scaturisca più dal marchio che da cosa c’è sotto la carrozzeria.
Un altro aneddoto: anni fa, all’apice del successo commerciale delle Alfa Romeo 147 e 156, chiedevo ai loro possessori giudizi riguardo la precisione di guida. Tutti erano entusiasti di questa caratteristica. Ma quasi nessuno (9 su 10) sapevano che questa qualità era dovuta alla famosa sospensione anteriore a “quadrilatero alto”, che permetteva loro di avere un feeling di guida eccezionale.
Chissà cosa accadrà ora con la progressiva “elettrificazione” dei modelli offerti dalle case.
Non credo ci sia da meravigliarsi troppo. Questa “ignoranza” è molto diffusa, purtroppo. Ma c’è di peggio, proprio nella nostra categoria. Durante un test-drive organizzato da una Casa automobilistica parecchi anni or sono, mi è capitato di trovare un collega che, dopo aver guidato l’auto, non sapeva se si trattava di una trazione anteriore o propulsore posteriore. Sic!!!!