SCENARIO – BEV, da sogno proibito a realtà a portata di portafoglio
Il costo delle auto elettriche diminuirà drasticamente grazie al crollo dei prezzi delle batterie, alla produzione su larga scala e alla concorrenza, in particolare quella cinese. Con una maggiore scelta il futuro elettrico si prospetta alla portata di un pubblico più ampio
Se pensate che acquistare un’auto elettrica equivalga ad accendere un mutuo trentennale, preparatevi a una buona notizia: il prezzo delle vetture a batteria sta per scendere, e anche di parecchio. No, non è un miraggio né una mera illusione causata dalla troppa fiducia nel futuro green. È una realtà che sta prendendo forma grazie a una serie di fattori economici e tecnologici che renderanno le EV (Electric Vehicles) sempre più accessibili. Anche se al momento non sembra proprio…
Il crollo del costo delle batterie
La voce di costo principale di un’auto elettrica è la batteria, ma le cose stanno cambiando. Secondo BloombergNEF, il prezzo medio delle batterie agli ioni di litio è sceso da circa 1.100 dollari per kWh nel 2010 a meno di 140 dollari nel 2023. E non è finita: si prevede che scenderà sotto i 100 dollari per kWh entro il 2025, considerato il punto di svolta in cui le auto elettriche diventeranno competitive rispetto a quelle a combustione interna.
L’innovazione tecnologica sta facendo il resto: nuove chimiche delle celle, come le batterie al sodio o allo stato solido, promettono di ridurre ulteriormente i costi e aumentare l’efficienza.
Produzione su larga scala e concorrenza cinese
Ricordate quando i primi smartphone costavano un occhio della testa? Poi è arrivata la produzione di massa e il resto è storia. Lo stesso sta accadendo con le EV. Le case automobilistiche stanno investendo miliardi per convertire le linee produttive e abbattere i costi unitari.
In questo scenario, la Cina gioca un ruolo chiave. Marchi come BYD, NIO e XPeng stanno facendo tremare Tesla proponendo modelli economici e performanti. Il recente boom delle city car elettriche cinesi, con prezzi inferiori ai 10 mila euro, dimostra che l’era delle EV di lusso è finita. Ora la sfida è democratizzare l’auto elettrica.
Incentivi governativi e normative più stringenti
Molti governi stanno spingendo l’acceleratore sulla transizione elettrica con incentivi fiscali e contributi all’acquisto. L’Europa ha fissato il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035, mentre in alcuni stati degli USA sono (ancora) offerte detrazioni fino a 7.500 dollari per chi compra un’EV.
Parallelamente, le normative ambientali stanno rendendo più costosa la produzione di veicoli a combustione interna. Tra tasse sulle emissioni e obblighi di riduzione della CO₂, i motori termici stanno perdendo competitività.
Più scelta, più convenienza
Tesla ha aperto la strada, ma ora non è più sola. Ford, Volkswagen, Stellantis e Hyundai-Kia stanno lanciando modelli sempre più economici, e anche marchi low-cost come Dacia e MG stanno facendo il loro ingresso nel mercato EV.
Più concorrenza significa più innovazione e prezzi più bassi per i consumatori. Oggi è possibile acquistare un’auto elettrica con un budget di 20-25 mila euro, ma entro il 2030 si prevede che i modelli base scenderanno sotto i 15 mila euro.
Il futuro elettrico sarà conveniente?
Insomma, se avete sempre sognato di guidare un’auto elettrica ma il prezzo vi ha frenato, il consiglio è uno solo: tenete d’occhio il mercato. Tra qualche anno, le EV saranno alla portata di (quasi) tutti e, a quel punto, l’unico problema sarà scegliere il colore della vostra nuova auto a zero emissioni.
E se proprio volete aspettare il massimo risparmio, fate come i vostri nonni: compratela usata tra qualche anno. Magari la troverete a un prezzo così basso che potrete permettervi anche gli optional!
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