SCENARIO – Le batterie che cambieranno il mondo

Entro il 2030 la produzione globale di batterie quadruplicherà a 4.100 GWh, trasformando l’industria in una corsa alla costruzione di gigafactory e all’estrazione di litio, con sfide logistiche ed ecologiche

Se vi state chiedendo come sarà il 2030, possiamo dirvi con certezza che sarà elettrico. Almeno secondo le previsioni di Bain & Company (società statunitense di consulenza aziendale che lavora con enti pubblici, privati e no-profit ) che ci dipinge un futuro in cui saremo letteralmente sommersi da batterie. Ma non parliamo delle comuni batterie del telecomando che rotolano nei cassetti delle nostre cucine, si parla di numeri e dimensioni decisamente più ambiziosi.

Immaginate di moltiplicare per quattro l’attuale produzione mondiale di batterie. Sembra impressionante e inverosimile, ma è esattamente quello che starebbe per succedere. Bain & Company prevede che entro il 2030 raggiungeremo una capacità produttiva globale di 4.100 GWh. Per dare un’idea della quantità, è come se ogni abitante del pianeta possedesse contemporaneamente diversi dispositivi elettrici di grande potenza. O forse è meglio dire che avremo abbastanza batterie per alimentare una piccola colonia su Marte… forse questo paragone interessa più a Musk!

Quanto le gigafactory diventano la nuova sfida

Naturalmente, quadruplicare la produzione mondiale di batterie non è esattamente come decidere di fare il doppio delle porzioni di pasta per cena. Stiamo parlando di investimenti colossali in nuovi impianti produttivi, tecnologie all’avanguardia e catene di approvvigionamento che farebbero girare la testa anche al più esperto dei logistici.

Le aziende dovranno costruire gigafactory a un ritmo mai visto prima. È un po’ come se stessimo cercando di costruire delle piramidi moderne, solo che invece di pietra useremo litio, cobalto e nichel. E parlando di questi materiali…

La corsa all’oro (anzi, al litio)

…la domanda che sorge spontanea è: dove troveremo tutte queste materie prime? La corsa al litio sta diventando la nuova corsa all’oro del XXI secolo, con la differenza che invece dei cercatori con il piccone abbiamo società minerarie high-tech che setacciano il pianeta alla ricerca di nuovi giacimenti. Il Cile, l’Australia e altri Paesi ricchi di questi minerali si stanno sfregando le mani – potrebbero diventare i nuovi sceicchi dell’era elettrica.

Istruzioni per non perdere la carica

La vera forza trainante dietro questa crescita esplosiva è, ovviamente, il settore automobilistico. Le case automobilistiche stanno convertendo le loro linee di produzione più velocemente di quanto un’auto elettrica possa passare da 0 a 100 km/h. Tesla non è più l’unico bambino nel parco giochi: dai giganti tradizionali come Volkswagen e Ford ai nuovi arrivati cinesi, tutti vogliono la loro fetta della torta elettrica.

Ma non è tutto oro (o litio, in questo caso) quello che luccica. Questa crescita vertiginosa porta con sé alcune sfide non indifferenti. Prima di tutto la sostenibilità ambientale dell’estrazione delle materie prime; poi la necessità di sviluppare tecnologie di riciclo efficaci e l’adeguamento delle reti elettriche per gestire milioni di veicoli in ricarica; infine, la formazione di una forza lavoro specializzata. È un po’ come se stessimo cercando di costruire un aereo mentre lo stiamo già pilotando – stimolante ma non privo di rischi.

Questa rivoluzione delle batterie non riguarda solo l’industria automobilistica. Pensate all’accumulo di energia per le rinnovabili, ai sistemi di backup per le smart city, alle nuove possibilità per l’elettronica di consumo. Stiamo assistendo a una trasformazione che va ben oltre il semplice passaggio dai motori a combustione a quelli elettrici.

Un futuro scintillante

Mentre ci avviciniamo al 2030, una cosa è chiara: il futuro sarà alimentato a batterie. Che ci piaccia o no, stiamo per diventare ancora più dipendenti da questi piccoli (ma anche altri non così piccoli) pacchetti di energia. La previsione di Bain & Company di 4.100 GWh di capacità produttiva globale non è solo un numero impressionante, è il simbolo di una trasformazione industriale e sociale senza precedenti.

Ma forse la vera domanda non è se raggiungeremo questa capacità produttiva, ma come la useremo. Perché avere tutte queste batterie è un po’ come avere una super automobile: non serve a molto se non sai dove vuoi andare.

Nel frattempo, mentre il mondo si prepara per questa rivoluzione energetica, possiamo solo sperare che tutto questo litio, cobalto e nichel ci porti verso un futuro più sostenibile. E magari, tra qualche anno, guarderemo indietro a questo periodo con un sorriso, pensando a quanto eravamo preoccupati per una transizione che, alla fine, si è rivelata inevitabile quanto l’arrivo della primavera dopo l’inverno.

Prepariamoci a “ricaricare” il futuro con un sorriso: se le batterie saranno il nostro carburante, che almeno il viaggio sia pieno di inventiva (e di prese universali).

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