SCENARIO – Trump, il clima e le auto, in viaggio tra politica e motori
Con Donald Trump di nuovo decisamente attivo sulla scena politica mondiale, tra i primi ad alzare il livello di preoccupazione sono gli scienziati del clima. Le posizioni scettiche sul cambiamento climatico e l’amore dichiarato per il carbone, il petrolio e il gas del neo presidente degli Stati Uniti mettono in discussione anni di cambiamento verso un futuro più sostenibile. Il sito “The Conversation” ha messo in evidenza i nove punti cruciali del “Trump 2.0 pensiero”: ecco, punto per punto, una guida pratica per capire che tipo di impatto possono avere sul mondo delle automobili.
“Drill, baby, drill”: il motore a combustione non molla
Trump ha sempre amato i motori potenti, e il suo slogan “drill, baby, drill” sembra fatto su misura per chi non vuole rinunciare al rombo del motore a combustione. Dal 2008, la produzione di petrolio negli Stati Uniti è esplosa, passando da 6,8 miliardi di barili al giorno ai 19,4 miliardi nel 2023. Questo boom petrolifero è musica per le orecchie di chi teme che l’auto elettrica possa spegnere il fascino delle vetture sportive tradizionali. Ma è un ritorno al passato che rischia di rallentare l’evoluzione verso veicoli più puliti.
Addio Parigi, addio elettrificazione globale?
Trump ha già abbandonato l’accordo di Parigi una volta e potrebbe fare di peggio, mettendo a rischio anche la cooperazione internazionale sul clima. Questo rischia di far perdere agli Stati Uniti la leadership nella transizione energetica globale, lasciando ampi spazi di manovra a Paesi come la Cina, che domina già la produzione di batterie e materiali critici per le auto elettriche. Il rischio? Trovarsi con un mercato auto globale sempre più dipendente dall’Asia.
Soldi che scarseggiano, chi paga per il futuro?
Negli anni di Biden sono stati stanziati miliardi per l’energia rinnovabile e l’adattamento climatico, ma Trump potrebbe tagliare drasticamente i fondi. Questo significa meno investimenti in tecnologie come le celle a combustibile e le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. In un mercato già competitivo, le case automobilistiche potrebbero ritrovarsi a fare i conti senza un sostegno pubblico adeguato.
I crediti verdi resistono… per ora
Le agevolazioni fiscali per le energie rinnovabili introdotte da Biden potrebbero sopravvivere sotto Trump, visto che molti stati repubblicani ne stanno beneficiando. Tuttavia, gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono a rischio. Tagliare questi crediti renderebbe le EV meno accessibili, dando una nuova linfa ai SUV e ai pickup a benzina. Un duro colpo per chi spera in un’automotive a zero emissioni.
Addio alla tassa sul metano, una marcia indietro sul clima
Tra le misure più controverse del neo presidente americano potrebbe rientrare l’abolizione della tassa sulle emissioni di metano. Questo “balzello”, introdotto per limitare le emissioni dei pozzi petroliferi e delle condutture, è vista come una misura chiave per rallentare il riscaldamento globale. Ma un ambiente meno regolamentato è anche un invito per l’industria automobilistica a ritardare il passaggio a tecnologie meno inquinanti.
Il ritorno del nucleare: energia per il futuro?
Trump ha un debole per il nucleare, forse più per ragioni militari che ambientali. Ma l’energia nucleare potrebbe giocare un ruolo nel sostenere la transizione verso veicoli elettrici, garantendo una rete elettrica stabile e a basse emissioni. Sarà interessante vedere se questo favorirà la diffusione delle EV.
Si parlerà di confusione climatica?
Durante la sua prima presidenza, Trump ha modificato il linguaggio sui siti governativi, oscurando le informazioni sul cambiamento climatico. Una politica simile potrebbe avere impatti anche sull’industria automobilistica, con dati ambientali meno accessibili che rendano più difficile per i costruttori progettare auto conformi alle normative future.
Pompieri privati e auto di lusso
Mentre gli incendi devastano la California, Trump potrebbe favorire soluzioni private, come i vigili del fuoco a pagamento per i più ricchi. Nel mondo dell’auto, questo è un po’ come vedere solo le supercar protette da soluzioni ad hoc, mentre le utilitarie restano a rischio. Un approccio che accentua le disuguaglianze.
L’Artico è il nuovo Eldorado per le risorse?
Lo scioglimento dei ghiacci nell’Artico apre nuove opportunità per estrarre petrolio e gas, ma anche per accedere a minerali critici come il litio, essenziale per le batterie delle auto elettriche. Trump sembra pronto a sfruttare queste risorse, ma a che costo per l’ambiente?
Il futuro potrebbe essere dei pickup…
Se Trump fosse un’auto, sarebbe probabilmente un gigantesco pickup a benzina: potente, rumoroso e poco attento ai consumi. Ma il mercato sta provando a muoversi verso veicoli elettrici, silenziosi e sostenibili. Riuscirà l’industria automotive a resistere a questa inversione di marcia politica? O il rombo dei motori a combustione non è destinato a diventare solamente un lontano ricordo?
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