SEAT crede nel metano e si allea con SNAM

Sono anni che il gruppo Fiat spinge sul metano, come migliore soluzione attualmente già disponibile per risparmiare e inquinare molto meno. I politici, come al solito, hanno avuto altro da pensare, soprattutto fare i loro interessi, e prendere decisioni drastiche, avventate e impopolari contro le automobili.

Da qualche tempo altri gruppi si sono avvicinati al metano, primo fra tutti Volkswagen che ha allestito diversi modelli con questa alimentazione.

Proprio in questi giorni,  nel corso dello Snam Partners’ Day tenutasi a Milano, l’AD di Snam Marco Alverà e il Presidente di Seat (Gruppo VW) Luca De Meo (nella foto) hanno firmato un protocollo d’intesa sulla mobilità sostenibile, atto a “promuovere l’utilizzo del gas naturale e rinnovabile per le auto in Europa”. De Meo ha motivato questa scelta affermando che  “…l’Italia è leader in Europa nell’utilizzo di questa alimentazione che ha una maggior efficienza energetica rispetto alla benzina e quest’anno concentra il 55% delle vendite di auto a metano in Europa”. Già oggi, secondo De Meo, “un veicolo su 5 venduti da Seat in Italia è a Cng”, gas naturale compresso.

Con l’accordo “…sarà possibile favorire un ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile a gas naturale e biometano sia in Italia che in tutto il Continente – ha affermato Alverà – perché unisce due leader europei, noi nella realizzazione di infrastrutture innovative e Seat nello sviluppo di nuovi modelli sostenibili”. “La mobilità sostenibile – ha ricordato l’AD di Snam – è uno dei punti principali del nostro piano di investimenti da 200 milioni di euro nei business della transazione energetica”. “L’Italia – ha aggiunto De Meo – è il mercato principale per il metano in Europa, dove questa soluzione è in crescita e Seat punta su questa soluzione come alternativa efficiente e vantaggiosa ai carburanti tradizionali, offrendo sia tecnologie a gas compresso , sia ibride a benzina, sui modelli Mii, Ibiza e Arona, l’unico Suv al mondo a Cng” Sempre secondo De Meo, per favorire l’impiego del metano, occorre “spingere su un mercato dei biocrediti come già avviene per l’energia elettrica, se questo succedesse, si creerebbe anche una ragione di business per chi opera nello smaltimento dei rifiuti per la produzione di biometano”. Per Alverà occorre arrivare ad una “parità di trattamento tra elettricità e gas”, dato che “Il biometano non grava su è una fonte rinnovabile che non grava sulle bollette”.

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