SETTE DOMANDE A… – Pietro Cinotto, cacciatore d’avventure

Appassionato di rally raid, ha corso all’ultima Dakar con un mix di spirito anticonformista e radici canavesane. Con una passione che lo porta dalle montagne ai deserti, Pietro incarna la tenacia dei piemontesi

Figlio d’arte. Canavesano, cacciatore nel cuore, che siano beccacce o camosci, di casa nelle notti all’addiaccio in montagna e nelle dune dei deserti, a tutte le latitudini.

Appassionato di rally raid – come il padre, come il fratello – in cui esprime al meglio il suo spirito avventuroso e anticonformista.

C’è un impronta canevesana in lui, quando lo conosci, piedi e radici nella terra e testa nel mondo.

Viene da pensare alla poesia “Rassa nostrana”, del poeta dialettale Nino Costa, che descrive la personalità di tanti emigrati piemontesi del secolo scorso.

Aj Piemunteis ch’a travajo fora d’Italia

Drit e sincer, cosa ch’a sun, a smijo

teste quadre, puls ferm e fìdic san

a parlo poc ma a san cosa ch’a diso

bele ch’a marcio adasi, a van luntan.

[Ai piemontesi che lavorano all’estero – Diritti e sinceri, quel che sono, appaiono / teste quadre, polso fermo e fegato sano / parlano poco, ma sanno quel che dicono / pur camminando adagio, vanno lontano].

C’è qualcosa di Pietro Cinotto in questa descrizione, a parte il camminare adagio, che anche no!

Protagonista alla Dakar appena terminata, alla sua quinta partecipazione, Pietro in coppia con Martino Albertini ha concluso 17esimo nella categoria SSV e 82esimo assoluto, per il team Polaris Xtreme Plus.

Complimenti!

Per inciso, qualche numero sulla Dakar, tanto per gradire: 7.700 chilometri, 5.100 di prove speciali, 807 partecipanti, 70 nazioni, 14 giorni di gara.

1. La tua prima auto?

Una Alfa Romeo 147.

E la tua prima auto da corsa?

La Suzuki Swift

2. La tua strada del cuore?

La Cesana-Sestriere.

3. Il momento più bello della Dakar 25?

Eh, ce ne sono stati parecchi… Quel giorno che avevo le gomme bucate e continuavo a gonfiarle e ho visto arrivare mio padre. “Ah, finalmente è arrivato!” ho pensato.

4. Fantasy dinner, chi inviti a cena del mondo dell’automobile di ieri o di oggi?

Ayrton Senna, facile, e Colin McRae [che, per chi non lo conosce, è stato un pilota di rally britannico, campione del mondo nel 1995 e morto in un incidente con un elicottero nel 2007, nda]

5. Che cosa ti è mancato di più nella Dakar 25?

La fortuna.

6. Il tuo stile di guida?

Rischio. Alla Dakar quest’anno parecchi rischi.

E il tuo stile di vita?

Prudente.

7. E dietro la duna?

Un’altra duna spero. Mi diverto sulle dune.

[qui Sette domande a… Michele Cinotto]

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