Il tifone Trump come colpirà il mondo dell’automotive ?

A discapito dei sondaggi di mezzo mondo l’”impresentabile” (come verrebbe definito da noi) Donald Trump ha vinto largamente le elezioni americane, e il suo partito repubblicano (che peraltro poco lo ama) ha conquistato anche la maggioranza nel Congresso.

Sembra incredibile, ma proprio le donne che lui è accusato di trattare con poco rispetto, hanno decretato la sconfitta della possibile prima donna Presidente o Presidentessa, come direbbero in modo fastidioso, proprio quelli che tifavano per lei.

Ci sarebbero molte considerazioni da fare, ma restiamo nel nostro ambito automotive.

Quello che balza subito agli occhi è il risultato del Michigan, dove c’è Detroit, la capitale americana dell’automobile dove ci sono tutti: Ford, Gm e FCA, ebbene pur essendo un’ area operaia e quindi feudo dei democratici (Obama aveva sempre stravinto)  stavolta sono stati i repubblicani a prevalere. E questo perché probabilmente i lavoratori del comparto hanno creduto alle promesse di Trump, che ha nel suo programma la difesa e il rilancio dell’industria locale, arrivata anni fa al tracollo anche a causa di scelte politiche che difendevano gli accordi di libero scambio con nazioni emergenti, piuttosto che difendere gli interessi interni.

Ed ora, in favore proprio dell’industria manifatturiera interna, Trump ha minacciato di tassare le auto importate dal Messico fino al 35% ! Se manterrà la promessa è evidente che quasi tutti grandi gruppi stranieri come BMW, Mercedes, Toyota e Volkswagen, ma anche quelli americani come Ford,  GM e FCA che hanno fortemente delocalizzato sfruttando il minor costo della manodopera e dei servizi, proprio in Messico

In bilico il destino degli investimenti decisi da Obama per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica per il lancio in grande scale delle auto a propulsione elettrica, e ancor di più quelli destinati alla ricerca per le tecnologie utili alla guida senza pilota.

Altro obiettivo dichiarato da Trump è la cancellazione dell’EPA (Environmental Protection Agency), l’ente governativo diventato famoso grazie al Dieselgate Volkswagen; senza mezzi termini Trump ha detto che lo ridimensionerà drasticamente tagliandogli quasi completamente il budget miliardario che ha avuto finora.

E per finire, anche la parte relativa al “green” non sembra incontrare le simpatie e l’interesse del tycoon statunitense, abituato com’è a ragionare sempre con la logica liberista del profitto…immediato.

 

 

 

 

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