Una grande Idea per Nespresso

Da ormai qualche anno siamo abituati a pensare a George Clooney come protagonista degli innumerevoli spot per Nespresso e, nonostante la lovestory da gossip con la nostra Canalis e qualche interpretazione che non passerà alla storia del cinema,  ormai è automatica l’associazione tra Clooney e il caffè in cialda che ha messo in discussione il primato del caffè italiano nel mondo.
Nespresso ha costruito un vero e proprio fenomeno di marketing insistendo per anni sull’abbinamento con l’attore americano. A questo punto qualcuno si chiederà cosa c’entrano Nespresso e Clooney in un blog dedicato all’auto, eppure un collegamento forte c’è.

Dopo la prima  pubblicità per lo spumante Martini, quella per intendersi del famoso “No Martini no party” che coniò un neologismo che entrò nel gergo comune,  nel 2003 la Fiat decise di affidarsi a George Clooney per il lancio del primo piccolo monovolume Fiat Idea.

Nello spot girato sul lago di Como, a Laglio, proprio vicino alla villa dell’attore, George durante la corsa mattutina si fermava incuriosito a guardare una nuova Fiat Idea lasciata momentaneamente incustodita dalla proprietaria; molto colpito dalla linea, Clooney entrava in auto per ammirare meglio l’abitabilità e gli interni ma, dopo qualche secondo, ritornava la proprietaria che, incredula per colpo di fortuna, decideva di ripartire con George a bordo. Lo spot si chiudeva con il claim “Nuova Fiat Idea: George not included”.

Lo spot, molto costoso per l’utilizzo di un testimonial internazionale, fu però utilizzato pochissimo e  dopo solo due settimane di programmazione, fu inspiegabilmente  ritirato dal mercato.
Cominciò male così l’avventura di una vettura innovativa per il marchio Fiat, che aveva preceduto molti piccoli MPV francesi, coreani o giapponesi ma che, come altri modelli della casa torinese, non fu capita e sostenuta commercialmente. Poi uscì la Musa con il marchio Lancia, che era la stessa vettura con un tocco di raffinatezza e glamour in più e che, anche grazie all’utilizzo intelligente dei testimonial (Carla Bruni su tutti) ebbe una carriera più fortunata della “cenerentola” Idea.

Non abbiamo la controprova, ma probabilmente se si fosse insistito su George Clooney creando attorno al personaggio una saga, la vettura avrebbe avuto una storia più fortunata.
Sappiamo però che ogni volta che beviamo un Nespresso, nelle sue innumerevoli varianti, ci sentiamo un po’ George Clooney. E se a Losanna continuano ad investire sul divo americano vuol dire che, forse, è meglio ragionare sui dati del mercato, e non sulle decisioni  di pancia di manager che utilizzano il criterio “ a me non piace”.

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